Roberto Mancini, ct dell'Italia (Foto: Imago/ Insidefoto)

Roberto Mancini fa il punto sul suo lavoro da ct azzurro, in un’intervista a Diletta Leotta, su LineaDiletta su Dazn.

PARTICOLARITÀ NAZIONALE

Spero che sia una Nazionale che piaccia perchè ha dei giocatori tecnicamente bravi. Spero che questo possa avvicinare tutti i tifosi alla squadra. In questo momento c’è un buon entusiasmo e credo che questo sia molto importante.

KEAN E ZANIOLO

Kean e Zaniolo mi danno del lei, loro sono giovani, penso che sia anche giusto (ride).

Forse Zaniolo non si aspettava la chiamata. Non aveva ancora debuttato in Serie A, aveva giocato solo in Primavera. L’avevamo seguito molto agli Europei Under 19 e lui in sei mesi è migliorato moltissimo, però la strada per lui è ancora lunga.

 

Kean era nella stessa squadra di Zaniolo agli Europei Under 19. Magari non si pensava potessero giocare così presto in Nazionale. Dai giovani c’è da aspettarsi una grandissima partita a volte, altre un po’ meno. Dobbiamo assolutamente aspettarli, dar loro fiducia, perchè sono giovani e hanno grande talento.

IL PRIMO “COLPO” IN NAZIONALE?

Puntare, anche con qualche rischio, sui ragazzi più giovani, con i 3-4 più esperti.

L’ERRORE?

Alla seconda partita della Nations League siamo andati in Portagallo e abbiamo cambiato totalmente la squadra. Forse lì potevamo cambiarne metà, però il nostro obiettivo era quello di inserire i giovani, anche a rischio di perdere purtroppo. I ragazzi migliorano solo se fanno partite così importanti.

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JOB INTERVIEW

Virtù e difetto: sincero e introverso

Valore aggiunto: conoscenza del lavoro

Come si vede tra cinque anni: non mi vedo tra cinque anni, mi vedo adesso

Che termine userebbero i suoi giocatori per descriverla? Fantastico! (ride)

Perché dovremmo scegliere lei? Perché sono il migliore 

OBIETTIVO DELLA NAZIONALE

Il nostro obiettivo ora è qualificarci all’Europeo: abbiamo un ranking troppo brutto, col 17esimo posto, per essere l’Italia, e siamo una nazionale che deve andare in campo sempre per vincere

BALOTELLI

Mario è un giocatore di grande talento. In questo momento, avendo 29 anni, è nel pieno della maturità di un calciatore. È ancora tutto nei suoi piedi e nella sua testa. Avendolo fatto debuttare da bambino, lui sa la stima che ho per lui come calciatore e come ragazzo, però poi in un momento così bisogna fare molto di più. Lui deve esultare quando fa gol, come quando era ragazzino.

 

IL PIÙ ESTROSO DEGLI AZZURRI

Verratti. Non perde quasi mai la palla, è uno che rischia molto anche quando c’è un’uscita di palla dalla difesa. È un giocatore straordinario per le qualità tecniche che ha.

BERNARDESCHI

È cresciuto molto come giocatore e come fisico. Penso che possa migliorare ancora perché credo che un giocatore come lui possa realizzare tanti gol.

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