San Siro oscillazioni – A seguito delle vibrazioni del 7 aprile durante Inter-Atalanta, si erano sollevate diverse polemiche in merito all’agibilità di San Siro. I club, tuttavia, avevano rassicurato i tifosi sulla sicurezza dell’impianto attraverso una nota. Ora, altre oscillazioni verificatesi in occasione di Inter-Juventus del 27 aprile – e documentate dai tifosi, con filmati e fotografie – riportano in auge il dibattito: San Siro è sicuro?
La “Gazzetta dello Sport” ha provato a rispondere a questa domanda. La rosea spiega che lo stadio è sottoposto a un monitoraggio costante ed è oggetto di studio da oltre dieci anni da parte del Politecnico di Milano. Inter e Milan avevano già chiarito che il fenomeno di vibrazione «superiore ai normali parametri» riscontrato il 7 aprile ha spinto tutti i soggetti coinvolti ad accurate analisi e che la perizia ha stabilito come «il fenomeno non ha indotto diminuzioni dei coefficienti di sicurezza della struttura e pertanto non debbono essere presi specifici provvedimenti in merito».
Da ambienti vicini ai club, filtra tuttavia che la situazione è sotto controllo, San Siro non è a rischio, non desta preoccupazione e non si sono resi necessari interventi particolari. Il progetto di un nuovo stadio non ha nulla a che vedere con le tematiche legate alla sicurezza del Meazza.
Stesso pensiero di Roberto Ruozzi, presidente di M-I Stadio, la società compartecipata da Inter e Milan che ha in gestione San Siro: «Lo stadio è monitorato con una serie di sensori che sono in grado di valutare oscillazioni di millimetri. Le vibrazioni sono normali, avvengono in tutti gli impianti, specie in occasione di alcuni concerti. Preso atto delle oscillazioni di Inter-Atalanta, abbiamo investito il Comune, consultato esperti, predisposto nuove verifiche. Eravamo pronti a tutto, anche a chiudere il terzo anello o a spostare i tifosi ospiti, ma tutti gli esperti ci hanno detto che non c’era nessun accorgimento da prendere».
E a proposito delle frequenti chiusure del terzo anello, Ruozzi aggiunge: «Non c’è un’attenzione specifica sul terzo anello, il fatto di aprirlo o tenerlo chiuso dipende solo dai costi di gestione». Intanto San Siro trema. La perizia ha certificato che il terzo anello oscilla di 2,6 centimetri da un lato e 2,6 dall’ altro, un’attività che ha delle ripercussioni evidenti sugli altri livelli.
Ruozzi si è poi soffermato sui futuri eventi, anche quelli diversi dal calcio: «In effetti la fisionomia dello stadio cambia. A San Siro è alle porte una stagione particolarmente intensa, al momento non sono state individuate criticità, ma da qui a giugno-luglio continueremo a monitorare la situazione e vedremo il da farsi».
Ancora Ruozzi conclude su quello che potrebbe essere il futuro dello stadio, e fornisce indicazioni importanti: «Un baraccone come San Siro ha bisogno di interventi continui, che rientrano nella norma. È uno stadio concepito per vedere le partite, ma gli impianti moderni sono veri e propri centri commerciali con al centro il campo di gioco. San Siro è difficilmente trasformabile».