«Meno male che San Siro trema: è naturale in strutture simili. Sarebbe pericoloso il contrario». Il professor Alfredo Cigada, che guida il gruppo che analizza le oscillazioni di San Siro, spiega così alla Gazzetta dello Sport la situazione di San Siro. «C’è stato un effetto psicosi dopo la caduta del ponte Morandi. Ma chi viene allo stadio da tanti anni sa che le oscillazioni non sono una novità. E non sono cambiate: le condizioni di sicurezza sono rimaste identiche a 13 anni fa, vale a dire da quando è iniziato questo percorso».
«Cerchiamo di non pubblicizzare troppo quello che facciamo. La gente equivoca e rovescia la realtà. Tra l’altro di recente sono stati diffusi dati sbagliati, ma abbiamo preferito non intervenire, siamo molto al di sotto dei 2,6 centimetri di oscillazione per lato registrati dopo Inter-Atalanta», prosegue Cigada.
«I calcinacci? Residui di lavori precedenti, non parti strutturali. Sulla balaustra verificheremo, ma anche lì parliamo di elementi non portanti. I tifosi divisi al terzo anello? È stata una precauzione, giusta. Perché le tribune del terzo anello sono più rigide, lo sappiamo. E quindi se non c’ è il tutto esaurito è buona norma distribuire il peso».
«Sul futuro nessun esperto è disposto a fare promesse. Sul presente le dico: San Siro è strasicuro anche per i concerti e soprattutto se lo scenario dovesse mutare lo sapremmo all’ istante. Credo che non ci sia garanzia migliore per il pubblico», conclude Cigada.