Il Tribunale Ue ha annullato una decisione presa dalla Commissione europea nel 2016 con la quale obbligava il Real Madrid a rimborsare allo Stato spagnolo 18,4 milioni di euro considerandoli un aiuto pubblico illegale nel quadro di una transazione immobiliare. Secondo il Tribunale europeo la Commissione “non ha preso in considerazione tutti gli elementi dell’operazione e del suo contesto” e non ha “dimostrato in misura sufficiente che la misura in questione conferiva un vantaggio” indebito alla società di calcio.
Al centro dell’indagine dell’UE c’era un trasferimento di terreni tra il Real Madrid e il comune di Madrid: secondo Bruxelles, il terreno “ha subito una sovrastima di 18,4 milioni di euro”, cosa che “ha garantito al Real Madrid un vantaggio ingiustificato”. Un affare datato 1998, la cui cessione era in seguito saltata, e nonostante questo ai blancos nel 2011 venne riconosciuto un indennizzo di 22,7 milioni di euro (la valutazione complessiva dei terreni, contro i 595 mila euro stimati nel ’98). Per la Commissione Ue il Real aveva diritto a un risarcimento di 4,3 milioni, per cui aveva ottenuto un vantaggio di 18,4 milioni.
Il Real Madrid ha dovuto quindi versare 20.331.100 euro nelle casse comunali, ovverosia i 18,4 milioni più gli interessi. Cifra versata nel novembre 2016, come annunciato in un comunicato ufficiale del Comune di Madrid, e che ora dovrà essere rimborsata al Real Madrid.
Nel febbraio 2019, le corti europee avevano già annullato un’altra decisione della Commissione che vincolava quattro club spagnoli, tra cui lo stesso Real Madrid ma anche FC Barcelona, Osasuna (Pamplona) e Athletic Bilbao, a rimborsare altri presunti aiuti di Stato. Tuttavia, per il Tribunale di primo grado, la Commissione aveva allora “commesso un errore nella valutazione dei fatti”, non avendo già sufficientemente dimostrato “che la misura contestata conferiva un vantaggio ai suoi beneficiari”.