Wanda Metropolitano – La finale di Champions League tra Liverpool e Tottenham si disputerà allo stadio Wanda Metropolitano di Madrid.
Si tratta di una struttura completamente nuova, inaugurata nel settembre 2017, e sarà il quarto stadio spagnolo ad ospitare l’ultimo atto del trofeo europeo più ambito, dopo il Santiago Bernabeu sempre a Madrid, il Camp Nou di Barcellona e il Sanchez Pizjuan di Siviglia.
Il nome Wanda Metropolitano deriva dallo storico stadio “Metropolitano”, dove l’Atlético Madrid ha disputato le proprie partite casalinghe fino al 1966, anno del trasferimento al Vicente Calderòn, e dal naming rights dato dalla compagnia cinese Wanda Group, che ha detenuto il 20% delle quote del club fino al 2018.
Wanda Metropolitano – La storia dell’impianto
Inaugurato il 6 settembre del 1994 come stadio di atletica leggera, l’impianto progettato dagli architetti Antonio Cruz e Antonio Ortiz, fu inizialmente chiamato “La Peineta” per la caratteristica forma a pettine degli spalti.
La struttura di proprietà del comune venne successivamente chiusa nel 2004 per una ristrutturazione mai portata a termine, prima di passare alla società biancorossa di Madrid a seguito di un accordo economico stipulato nel 2008 tra il sindaco Alberto Ruiz-Gallardón e il presidente colchonero Enrique Cerezo.
Wanda Metropolitano – Un investimento da 310 milioni
Dopo sei anni di lavori costati all’incirca 310 milioni di euro, l’Atlético ha giocato la gara inaugurale nel suo nuovo stadio da 67.703 posti il 16 settembre 2017 contro il Malaga, vincendo per 1-0 grazie alla rete del francese Antoine Greizmann.
Oggi il Wanda Metropolitano è uno degli impianti migliori al mondo caratterizzato dal fatto di essere ultramoderno e fra gli stadi più avveniristici.
È un chiaro esempio di commistione tra storia e modernità: il catino interno è stato progettato partendo dalla Tribuna Ovest del Peineta per quel che attiene la pendenza e l’impatto verticale sul terreno di gioco; la copertura esterna, invece, ha l’aspetto di un velario di un anfiteatro romano ma è un concentrato di energia ecosostenibile.
I servizi interni vengono fatti funzionare attraverso il riciclo dell’acqua piovana (600 metri cubi circa) e l’impiego di pannelli solari consente l’abbattimento dell’emissione di CO2 di circa 19 tonnellate l’anno, consentendo anche un notevole risparmio di energia.
Degna di nota è anche l’area esterna dello Stadio: alle spalle della Tribuna Ovest, infatti, si trova il Walk of Legends, il piazzale delle leggende dedicato ai calciatori che hanno disputato più di 100 partite indossando la maglia dell’Atlético; nell’angolo sud-ovest dell’impianto (che si incontra appena usciti dalla metropolitana), invece, spicca la bandiera del club (la bandiera più grande della Spagna con i suoi 338 metri quadri di superficie).
Venerdì, sabato, domenica e i giorni festivi (purché non vi sia una gara in calendario) è possibile effettuare un tour guidato del Wanda Metropolitano che consente di avere accesso a spogliatoi, sala stampa e zona mista e di effettuare l’ingresso sul campo di gioco attraverso il tunnel utilizzato dai giocatori. I biglietti per il tour sono facilmente reperibili nello shop all’interno dello Stadio o sul sito ufficiale al prezzo di 16 euro per gli adulti e di 8 euro per i minori di 12 anni di età.
Wanda Metropolitano – La logistica
Diverse sono le soluzioni disponibili per chi si accinge a raggiungere l’impianto. Ci sono due fermate della Metro di Madrid: la fermata “Estadio Metropolitano” della linea 7 e la fermata “Canillejas” della linea 5.
È facilmente raggiungibile anche attraverso l’autobus; sono, infatti, 5 le linee che effettuano fermate nei pressi dell’impianto (linea 28, linea 38, linea 48, linea 140 e la linea E2).
Nelle vicinanze è disponibile anche un parcheggio con una capienza di 4000 posti per chi decide di raggiungere lo Stadio in auto attraverso l’autostrada M-40.
Infine, si può arrivare con il treno scendendo alla Stazione di Coslada (capolinea della linea
Madrid – San Fernando de Henares) e prendendo la linea 7 della metropolitana.
Il Wanda Metropolitano nella città di Madrid
Madrid è la capitale della Spagna e la terza città con maggior numero di abitanti (circa 3,1 milioni) in tutta Europa dopo Londra e Berlino.
Città passionale, calorosa, vive il calcio come poche località al mondo. La filosofia prevede solo due visioni: una Blanca (Real Madrid), l’altra Colchonera (Atletico Madrid).
Madrid però è anche famosa per i suoi musei, edifici storici, piazze, parchi e giardini e per la sua tipica vita notturna.
Basti ricordare il Museo del Prado e il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía dove si possono ammirare alcuni capolavori dei più importanti artisti mai esistiti come Bernini, Caravaggio, Goya, Picasso e le maestose Plaza Mayor e Plaza de la Puerta del Sol in perenne contesa per il titolo di piazza principale.
La zona di Paseo de la Castellana invece è il punto di riferimento per la movida la quale non ha solo un valore di puro divertimento: i madrileni amano fare tardi, bere e mangiare insieme agli altri (da questi ambiti nascono le famose espressioni Madrid me mata e Madrid nunca duerme).
In sostanza, la capitale spagnola rappresenta la città d’eccellenza per chi desidera un viaggio a tema calcistico.
Champions League – Una finale tutta inglese
Il Wanda Metropolitano si prepara così ad ospitare “la sfida dei leoni”. Una questione tutta inglese che si presenta undici anni dopo la prima volta quando, nel 2008, furono Manchester United e Chelsea ad affrontarsi.
A Mosca fu l’equilibrio ad avere la meglio: rispettivamente le reti di Cristiano Ronaldo e Lampard portarono le due squadre oltre i tempi regolamentari. Il tragico errore dal dischetto di J.Terry, capitano dei Blues, consegnò la terza Champions League della storia dei Red Devils e la prima nelle mani di Cristiano.
A contendersi in campo la prestigiosa coppa dalle grandi orecchie saranno Liverpool e Tottenham, entrambe protagoniste di clamorose rimonte contro le rispettive avversarie.
Sembrava già stato tutto scritto nella semifinale di andata al Camp Nou: con un 3-0 siglato dalle reti di Suarez e Messi, il viaggio in Inghilterra sembrava solo una formalità per il Barcellona. I Reds avevano bisogno di un’impresa e quale palcoscenico migliore del leggendario Anfield?
Spinto dalle parole dell’allenatore tedesco Jurgen Klopp, “credeteci, sarà la notte che racconterete per tutta la vita”, e da un incessante boato tra gli spalti, il Liverpool è riuscito ad approdare in finale grazie ad un clamoroso 4-0 timbrato Origi e Wijnaldum (doppietta per entrambi).
Il Liverpool in campo per la sesta coppa
A un anno dalla sconfitta rimediata contro il Real Madrid, il Liverpool sarà quindi protagonista per il secondo anno consecutivo dell’ultimo atto del torneo.
Per i Reds, già cinque volte campioni d’Europa nella loro gloriosa storia, sarà la nona finale tra Coppa dei Campioni e Champions League e il trofeo manca in bacheca ormai dal 2005 (in quell’occasione superarono ai rigori il Milan ribaltando un netto 3-0 del primo tempo).
Gli eroi di Anfield si presentano inoltre in campo alla fine di una gloriosa cavalcata in Premier League, persa solo al fotofinish contro il Manchester City dei record. La fame e la voglia di rivalsa è tanta.
Il Tottenham a caccia della prima Champions
Il Tottenham Hotspurs è il club dell’omonima periferia londinese nel Borgo di Haingey, situato a nord della capitale inglese. Le avventure europee degli “Spurs” iniziarono nella stagione 1961/62 con la prima delle cinque partecipazioni alla Coppa dei Campioni (oggi Champions League), passando per una coppa Intertoto (1995), sei Coppe delle Coppe – col successo del 1962/63 contro l’Atletico Madrid che li porta ad essere la prima formazione inglese a vincere una competizione europea – e 15 partecipazioni alla Coppa Uefa/Europa League, coronate dalle due finali vinte, contro il Wolverhampton alla prima edizione della coppa nel 1971/72 e contro l’Anderlecht, e da quella persa contro il Feyenoord.
Ora si ritroveranno a giocare per la prima volta una finale di Champions League, arrivata dopo la vittoria in rimonta alla Johann Cruijff Arena di Amsterdam per 2-3 contro l’Ajax, tornato da Londra all’andata con una preziosa vittoria per 0-1, la quale si è, però, dimostrata insufficiente.
Wanda Metropolitano – Conclusione
La finale che non ti aspetti: ironia della sorte, dopo 5 anni di dominio firmato Real Madrid (2014-2016-2017-2018) e Barcellona (2015), nel meraviglioso palcoscenico del Wanda Metropolitano non vedremo squadre spagnole (come fu per il Santiago Bernabeù nel 2010). Noi, come tutti gli appassionati di calcio, attendiamo con ansia il momento per goderci questa spettacolare finale.
Articolo a cura di Filippo Antonelli, Elena Benassi, Stefano Cantone, Alessandro Cupaiolo e Rosa Pileri