Giochi Preziosi Ipo – Dopo aver messo in vendita il Genoa, Enrico Preziosi si prepara alla sfida di sbarcare in Borsa nel prossimo autunno con l’Ipo di “Giochi Preziosi”. Lo riporta “La Repubblica – Affari e Finanza”, spiegando che il gruppo di giocattoli può finalmente dirsi risanato grazie soprattutto all’appoggio del sistema bancario.
Preziosi ha guidato qualche settimana fa un’assemblea della società, che ha adottato alcune modifiche statutarie subordinate all’ingresso in Borsa. Il patron del Genoa ha dato mandato a Akros, Imi, Jefferies e Rothschild di sondare gli investitori istituzionali per un collocamento di azioni che conta di raccogliere fra i 200 e i 300 milioni di euro.
“Giochi Preziosi” si prepara così al giudizio del mercato, forte dei risultati consolidati del 2018, che mostrano anche l’avvenuta rifocalizzazione sul core business e l’abbandono di attività marginali, come l’alimentare e le scarpe. L’esercizio, infatti, si è chiuso con ricavi consolidati pari a 403 milioni, in lieve diminuzione dai 418 dell’anno prima, ma con un margine operativo lordo (Mol) rettificato salito da 52,2 a 57 milioni e un utile netto da 15,8 a 30 milioni.
Proprio il dato del margine è la cartina di tornasole del possibile valore in collocamento, perché i multipli di valutazione dei gruppi quotati a livello internazionale, stando agli analisti oscillano in un range tra le 10 e le 14 volte il Mol, che darebbe a Giochi Preziosi una capitalizzazione da 500 milioni di euro in su.
Il mercato dei giocattoli tradizionali in Europa è previsto in crescita tra il 2017 e il 2022 in media dell’1,2% l’anno, più contenuto rispetto all’ultimo quinquennio. Turchia, Grecia e Spagna i Paesi per i quali le attese sono migliori. Sul totale del fatturato di Giochi Preziosi l’area toys è quella preponderante perché nel 2018 ha realizzato vendite per 356 milioni in lieve aumento dall’anno prima.
Dal punto di vista della solidità finanziaria, invece, “Giochi Preziosi” si prepara all’Ipo con un patrimonio netto di 202,1 milioni, mentre la posizione finanziaria netta è negativa per 71,8 milioni. Fra i debiti verso banche, pari a oltre 100 milioni, compare un finanziamento di 20 milioni erogato da Cassa depositi e prestiti arrivato nel luglio 2018, che dovrà essere rimborsato in 4 rate semestrali da 5 milioni cadauna a partire dalla fine di quest’anno.