La Corte federale d’appello ha accolto i ricorsi dei procuratori Mino e Vincenzo Raiola, sospesi inizialmente dalla Figc per tre mesi.
La squalifica, comminata lo scorso maggio, di fatto vietava l’attività di Raiola e del cugino Vincenzo durante i mesi del calciomercato ed era stata inoltre estesa dalla Fifa anche a livello internazionale. Tuttavia lo stop Fifa era già stato sospeso dal Tas di Losana, dove Raiola si era rivolto per un ricorso d’urgenza: ora anche la Corte d’appello Figc ha dato ragione a Raiola, cancellando la squalifica per il territorio italiano.
Nel comunicato della Figc si legge infatti:
- ricorso del sig. Raiola Vincenzo avverso la sanzione della sospensione per mesi 2 dall’esercizio dell’attività di procuratore sportivo in proprio e nella qualità di legale rappresentante della società viesse sport ltd inflitta al reclamante per violazione degli artt. 4.2 e 9 del regolamento procuratori sportivi (delibera della commissione procuratori sportivi – com. uff. n. 019/ps del 15.5.2019);
- ricorso del sig. Raiola Carmine avverso la sanzione della sospensione per mesi 3 dall’esercizio dell’attività di procuratore sportivo in proprio e nella qualità di legale rappresentante della società three sports business ltd inflitta al reclamante per violazione degli artt. 4.2 e 9 del regolamento procuratori sportivi (Delibera della Commissione Procuratori Sportivi – Com. Uff. n. 019/PS del 15.5.2019).
“La C.F.A., riuniti preliminarmente i ricorsi nn. 3 e 4 come rispettivamente proposti dai sigg.ri Raiola Vincenzo e Raiola Carmine li accoglie e annulla le sanzioni inflitte. Dispone restituirsi le tasse reclamo”.