Quanto guadagnano le calciatrici
La nazionale di calcio femminile ai Mondiali di Francia 2019 (Photo c LIONEL BONAVENTURE/AFP/Getty Images)

Proseguono i contatti tra la Figc e il Governo verso l’introduzione del professionismo nel mondo del calcio femminile. «Ci stiamo lavorando», sono le parole che filtrano secondo la Gazzetta dello Sport, con i contatti che puntano ad un diretto intervento legislativo.

Le vie sembrano due: il tema potrebbe essere nserito nel Decreto Crescita, che arriva oggi a Montecitorio per essere trasformato in legge. L’alternativa è il ddl «Collegato sport», in calendario subito dopo il DL Crescita nei lavori della Camera. Nel testo sarebbe previsto non solo il cambiamento di statuts per le giocatrici, ma anche un aiuto ai club di Serie C  attraverso crediti di imposta da investire nella realizzazione di impianti e centri di formazione.

ll tema tuttavia potrebbe riguardare non solo il calcio. Anche perché c’è chi, come  l’associazione Assist, chiede che il provvedimento non sia limitato al calcio, ma esteso anche a tutte le altre discipline in cui «vanno riconosciuti i diritti elementari di chi svolge un lavoro». Servirà quindi definire l’area di applicabilità, con la possibilità che il professionismo per le donne venga esteso a tutti gli sport.

Sul tema è intervenuto nei giorni scorsi anche il presidente della Figc Gabriele Gravina: «È ora di riconoscere il professionismo alle ragazze del calcio che giustamente lo rivendicano. In tempi non sospetti, abbiamo suggerito una proposta che consentirebbe ai club femminili, così come per il primo livello del professionismo maschile, di attutire l’impatto dei costi del professionismo, beneficiando di un credito d’imposta da reinvestire».

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