Roma Fonseca
Paulo Fonseca, neo tecnico della Roma (Foto: Gino Mancini/Insidefoto)

In casa Roma inizia una nuova era caratterizzata dalla presenza di Paulo Fonseca in panchina, ma soprattutto dall’addio di due colonne storiche del calibro di Francesco Totti e Daniele De Rossi. Le ambizioni comunque non mancano: il club giallorosso vuole mettersi alle spalle una stagione caratterizzata da qualche alto e basso di troppo e punta a tornare nell’Europa che conta.

Su questo aspetto ha insistito proprio il tecnico in conferenza stampa: “Sono felice di essere qui, sto lavorando per parlare presto con voi in italiano – ha detto l’uruguaiano -. Non sono spaventato. La paura è un sentimento che non conosco. Non so che cosa ho di diverso dai miei predecessori. A parlare sono sempre i risultati, perché un allenatore è rappresentato dai risultati. Se faremo risultati vedrete chi sono. Non sarà la mia Roma, ma quella di tutti. Vogliamo costruire una squadra ambiziosa. All’Olimpico, anche se non ho un gran ricordo personale, ho conosciuto da avversario un grande ambiente e una grande atmosfera. Vorrei ricreare quell’ambiente che aiutò in quella sera la squadra contro lo Shakhtar”.

Poche anticipazioni ancora sugli ulteriori movimenti di mercato che saranno effettuati. Da qualche giorno si parla di un possibile approdo nella capitale di Gonzalo Higuain, che desidera ritrovarsi dopo una stagione poco esaltante, mentre Edin Dzeko, se ci saranno le condizioni, dovrebbe lasciare il giallorosso.

“Stiamo lavorando parecchio per costruire una squadra forte. Cerchiamo giocatori che possano aggiungere qualità e individuare i profili utili. Higuain? Sono in sintonia piena con lui, ma non mi va di parlare di operazioni non concretizzate. L’attaccante ideale per me è quello che fa gol. Con Petrachi siamo sempre in contatto, c’è ottima complicità. Cerchiamo le opzioni migliori. Qualche volta propongo io, altre volte lui. Certo, nel mercato entrano questioni economico-finanziare, ma stiamo facendo di tutti per rafforzare la Roma. Il nostro obiettivo minimo è quello di tornare a giocare la Champions League, ma un’altra priorità e quella di creando una squadra forte, ambiziosa e coraggiosa, che indipendente dal risultato possa rendere orgogliosa i propri tifosi. Se questo succedesse, saremmo più vicini a vincere titoli. Non mi piace fare promesse, ma sono fermamente convinto che potrò vincere una delle competizioni che ci aspettano”.

L’ottimismo, insomma, non sembra mancare. “Voglio che restino qui solo quelli che sono felici e motivati. Naturalmente, ci sono giocatori che sono per me delle certezze, dei pilasti del futuro, a pieno titolo del progetto. Mi aspetto che ci vorrà tempo per assimilare alcuni dettami, ma sono positivo e ottimista. Sono contento. Con i calciatori che ho e quelli che arriveranno, si potrà costruire un’ottima squadra” – ha concluso.

 

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