Ludmila e Aurora Galli in Brasile-Italia ai Mondiali femminili (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

E’ stata una stagione importante per il calcio femminile, quella culminata con il Mondiale di Francia, che ha visto il ritorno della nazionale italiana. A trionfare sono stati gli USA, in un clima di rinnovato entusiasmo per tutto il movimento.

Da un punto di vista commerciale, l’interesse per il calcio femminile è in crescita. Per la recente Coppa del Mondo FIFA sono stati sei i partner principali: Adidas, Coca Cola, Wanda, Hyundai / Kia Motors, Qatar Airways e Visa. I 24 team partecipanti sono stati sponsorizzati da sei diversi fornitori: la Nike ha supportato 14 squadre nazionali, seguita da Adidas con sei, mentre Le Coq Sportif, Puma, Umbro e Warrix hanno supportato una selezione ciascuno.

Da segnalare, però, un dato contrastante per quanto riguarda il pubblico. Come riporta un’analisi del “KPMG Football Benchmark”, se dal punto divista televisivo i telespettatori sono cresciuti – grazie anche ai 62 paesi detentori dei diritti della competizione, contro i 37 del 2015 –, in Francia è stata registrata la media pubblico negli stadi più bassa delle ultime 4 edizioni di Coppa del Mondo.

In Francia, sono stati 21.756 i tifosi che hanno seguito – mediamente – le gare dei Mondiali. Tra queste, alcune hanno raggiunto anche un pubblico particolarmente scarno, come ad esempio Camerun-Nuova Zelanda, con 8.000 tifosi. Per fare un paragone, il Mondiale del 2015 in Canada ha fatto registrare 26.029 spettatori in media a partita, mentre per quello del 2011 in Germania si arriva a 26.430. Fuori categoria i 37.218 spettatori medi del Mondiale in Cina del 2007, dato agevolato dalla popolazione nettamente più numerosa.

In controtendenza, invece, il dato sul montepremi finale. I premi per la Coppa del Mondo femminile, seppur ancora molto distanti da quelli per la Coppa del Mondo maschile (differenza di 370 milioni di euro), sono cresciuti costantemente dall’edizione del 2007. Tra il Mondiale del 2015 e quello del 2019 la cifra è addirittura cresciuta del 100%, passando da 15 a 30 milioni di euro.

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