Cristiano Ronaldo non verrà processato per stupro, in relazione al caso Mayorga, perché «sulla base della revisione delle informazioni presentate, è stato stabilito dal giudice che le accuse di violenza sessuale nei suoi confronti non possono essere dimostrate oltre ogni ragionevole dubbio».
Questa la comunicazione dell’ufficio del procuratore della Contea di Clark (Nevada), che ha dovuto stabilire se ci fossero prove sufficienti per incriminare CR7 e andare a processo, dopo la denuncia presentata da Kathryn Mayorga per un fatto risalente al giugno 2009.
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Una svolta importante per il campiona portoghese, dopo la riapertura ad ottobre dell’indagine per stupro, quando Mayorga, 34enne del Nevada, ha sporto una nuova denuncia alle autorità di Las Vegas, facendo anche nome e cognome del presunto stupratore. Nuova – scrive “La Gazzetta dello Sport” – perché la donna lo aveva già fatto nel 2009, il giorno dopo la presunta violenza, ma senza fornire né luogo né nome dell’aggressore. A settembre 2018 ha cambiato idea, cominciando una causa civile contro CR7 e denunciandolo alla polizia di Las Vegas, che ha riavviato le indagini.
Dare avvio alle indagini è un atto dovuto in questi casi, ma la polizia non ha trovato nuove prove e Ronaldo è stato prosciolto. Il tutto dopo mesi complicati, in cui CR7 si è affidato al suo pool di legali che ha lavorato insieme a David Chesnoff. Mayorga invece ha scelto Leslie Stovall per portare avanti la sua battaglia. Secondo la ricostruzione della donna, Ronaldo avrebbe abusato di lei nella suite dell’albergo in cui il calciatore, che stava per passare al Real Madrid, alloggiava, il Palms Casino Resort di Las Vegas.
Per i legali di Cristiano, invece, si è trattato di un rapporto consenziente. I dettagli del presunto stupro sono emersi per la prima volta in un’intervista rilasciata da Kathryn a “Der Spiegel”, dove la donna aveva parlato di un un accordo extragiudiziale di riservatezza: 375 mila dollari in cambio del silenzio. Il suo avvocato però è convinto di poter rendere nullo quell’accordo, chiedendo un risarcimento di almeno 200 mila dollari, perché Mayorga all’epoca non era nelle condizioni psico-fisiche per poter prendere una decisione.
L’inchiesta penale, dunque, è da considerarsi definitivamente chiusa. Il processo non ci sarà, perché così ha deciso la Contea di Clark. Tuttavia, i legali di Mayorga non si arrendono, facendo sapere che andranno avanti alla ricerca di nuovi elementi per il civile.