Dossier nuovo stadio Milano – Il Comune di Milano ha fatto una richiesta a Inter e Milan per quanto riguarda il dossier su quello che potrebbe essere il nuovo stadio dei due club. Un documento ex novo di sintesi, che sia privo di tutte le parti sensibili che potrebbero far saltare una futura ipotetica gara.
Come riporta “Il Corriere della Sera – Milano”, Palazzo Marino vuole portarsi avanti, e il nodo è la clausola di riservatezza che secreta parte delle 750 pagine del file di Milan e Inter. Per un semplice motivo. Se il Comune dovesse dare il proprio assenso alla realizzazione del nuovo stadio e alla demolizione di San Siro, la procedura, in quanto è un project financing, prevede che si proceda con una gara pubblica aperta alla concorrenza.
Dunque, dato che lo sviluppatore del progetto potrebbe essere un’altra entità, anticipare dati sensibili metterebbe a rischio la futura gara. Tuttavia, se da una parte c’è la clausola di riservatezza, dall’altra c’è l’esigenza dei consiglieri comunali di essere messi a conoscenza del dossier, per poter aprire un dibattito.
E se si dovesse fare seguendo norme e regole non potrebbe avvenire prima di 270 giorni. Novanta sono quelli previsti perché il Comune dica se il progetto riveste un interesse pubblico. A quel punto si aprirebbe la fase di istruttoria che dura di 180 giorni, al termine dei quali Palazzo Marino dichiari la pubblica utilità dell’opera. Solo a quel punto il progetto andrebbe a gara e i dati secretati del dossier diventerebbero di dominio pubblico.
«Vogliamo fare tutti gli approfondimenti del caso, senza pregiudizi, ma partendo da basi certe. Per questo abbiamo chiesto che le 2 squadre producano un documento pubblico senza compromettere la clausola di segretezza. Il nostro interesse non sarà concentrato solo sul nuovo stadio e la demolizione di San Siro, ma soprattutto sulle ricadute del progetto sul quartiere», ha detto il capogruppo del PD, Filippo Barberis.
Invito Milan e Inter di cominciare a cercare in comuni limitrofi a Milano, perché tra poco si scatenerà una battaglia demagogica che porterà questo bellissimo progetto in un pantano burocratico senza precedenti. In tutto questo sorridera’ la Juventus che grazie allo stadio di proprietà dominerà almeno in Italia per altri decenni.