Niente naming rights per il nuovo Bernabeu, nemmeno dopo la ristrutturazione. L’idea del Real Madrid è infatti quella di mantenere la denominazione storica, come confermato da David Hopkinson, Global Head of Partnerships del Real Madrid, in un’intervista a World Football Summit.
«Penso che il nuovo stadio sarà una grande trasformazione – ha spiegato Hopkinson -. Se si osserva la storia di questo club, negli ultimi 117 anni, la costruzione del Bernabéu è stata una enorme svolta. Ha sbloccato nuovi capitoli di crescita nella storia del club. E faremo esattamente la stessa cosa qui. Sono entusiasta perché questo non è solo un rinnovamento, è un rinnovamento così esteso che confina con una ricostruzione e questa sarà una vera modernizzazione della struttura. Tetto retrattile, servizi premium, differenti livelli di esperienze per i fan e la possibilità di sbloccare tutto ciò che possiamo fare digitalmente per cambiare il modo in cui i nostri fan vivono la partita. Penso che questo sarà un momento fondamentale nella lunga storia di questo club».
«Le strutture contano davvero, gli edifici contano. E quando pensiamo ai club iconici di tutto il mondo, si pensa molto rapidamente a dove giocano le partite in casa, dove si trova la loro casa. Questa è l’occasione per noi di cambiare il modo in cui il mondo ci vede, per dimostrare che siamo un club con una tradizione profonda e solide basi, ma anche pronti a prosperare in futuro, costruendo un edificio che guarda al futuro. Un club che ascolta i fan e si prende cura dei tifosi e soci, che costruisce loro una casa di cui non solo saranno molto orgogliosi, ma che aumenterà la loro esperienza e il loro divertimento in ogni singola partita. Un posto dove andare per avere una serie completamente nuova di ricordi e una struttura sportiva iconica all’avanguardia che cambierà lo sport. Penso che questo edificio cambierà, una volta completato, il volto del calcio a livello globale e certamente cambierà il volto di Madrid, sia dentro che fuori dallo sport».
«Cambiare la denominazione? Penso che tutto sia possibile, ma al momento non ci stiamo lavorando. La mia opinione personale è che abbiamo una straordinaria serie di opportunità di guadagno che non comportano la modifica del nome dello stadio. Non sono sicuro se mettere un nome aziendale sarebbe la cosa giusta, in effetti probabilmente sarebbe la cosa sbagliata. Ci sono alcuni luoghi in tutto il mondo così iconici, come il nostro, l’Old Trafford, il Madison Square Garden, che non beneficeranno di un nome aziendale. La mia convinzione è che Estadio Santiago Bernabéu sia uno di quelli», ha concluso Hopkinson. Il dirigente del Real Madrid sarà protagonista al WFS19, l’evento internazionale dell’industria calcistica, che andrà in scena il prossimo 24 e 25 settembre a Madrid con la partecipazione tra gli altri di Javier Tebas (presidente della Liga) e Peter Moore (Ceo del Liverpool).