Milanesi contro statunitensi per il futuro di San Siro. Secondo il Corriere della Sera, sarebbero questi gli schieramenti nella corsa per il nuovo stadio di Milan e Inter: in campo quattro grandi studi architettonici.
Due studi milanesi, quello di Stefano Boeri e quello di Progetto Cmr (insieme con Sportium), contro due studi a stelle e strisce, il colosso Populous e Hok, uno dei più grande team di architettura del mondo. Tutti studi particolarmente attivi per quanto riguarda il mondo dello sport: Hok ha firmato, tra gli altri, il Mercedes-Benz Stadium di Atlanta, mentre portano la firma di Populous il nuovo Wembley e il nuovo White Hart Lane, con Progetto Cmr che ha invece all’attivo il concept dei nuovi stadi di Cagliari e Padova.
Stefano Boeri, celebre soprattutto per il Bosco Verticale a Milano, aveva già studiato negli ultimi anni diversi progetti per San Siro, tra il famoso quarto anello fuori dall’attuale Meazza, l’ipotesi di uno stadio per entrambe con ingressi separati e anche un progetto per un San Siro tutto nerazzurro, poi accantonato.
Si tratta, spiega il Corriere, della prima fase, in cui al centro del focus è lo stadio vero e proprio, in modo da dare forma ai concetti del masterplan da 750 pagine consegnato al Comune di Milano: non è da escludere che, per le altre attività previste, venga allargata la gara ad altri concorrenti.
Ora il masterplan è nelle mani del Comune, che ha 120 giorni di tempo per dichiarare l’interesse pubblico del progetto. Al centro del braccio di ferro sono le volumetrie, che nel masterplan presentato dalle due squadre sono raddoppiate rispetto a quelle «concesse» dal Piano di governo del territorio: 0,70 contro 0,35.