Cristiano Ronaldo e Leo Messi (Photo credit should read BEN STANSALL/AFP/Getty Images)
Cristiano Ronaldo e Leo Messi (Photo credit should read BEN STANSALL/AFP/Getty Images)

Uno studio universitario ha cercato di dare risposta ad uno dei quesiti più ricorrenti tra gli appassionati di calcio: è più forte Messi o Cristiano Ronaldo? La diatriba è risolta spesso in modi diversi, appellandosi alle statistiche o al semplice gusto estetico, per due calciatori che stanno segnando il calcio del nostro tempo.

Tuttavia, i ricercatori della KU Leuven University (Belgio) e la società olandese specializzata in dati e statistiche “SciSports” hanno provato a risolvere la questione attraverso un approccio più analitico. Le aziende hanno sviluppato un nuovo algoritmo per valutare l’impatto di un giocatore all’interno di una partita, escogitando così una formula per scoprire il giocatore migliore tra i due più grandi di tutti i tempi.

«I calciatori sono spesso giudicati esclusivamente in base ai loro gol e assist, ma il numero di gol non è il parametro migliore se si considera che in media ci sono 1.600 azioni in ogni partita. Ecco perchè il nostro modello di computer tiene conto di tutte le tipologie d’azione: tiri, passaggi, dribbling, contrasti, tutto», ha spiegato Jesse Davis, professore del Dipartimento di Informatica presso la KU Leuven University.

Il modello genera una valutazione chiamata Vaep (Valicing Actions by Estimating Probabilities), che indica in che modo le azioni di un giocatore contribuiscano al risultato, sia offensivamente che difensivamente. In questo modo, è possibile valutare le prestazioni di un giocatore e il suo contributo alla squadra in modo più dettagliato.

Seguendo questa formula, che ha analizzato i dati dalla stagione 2013/2014 a quella 2017/2018, Messi ha una media di 1,21 Vaep per partita mentre Ronaldo è a quota 0,61 Vaep. «Nelle prime stagioni, le valutazioni di Ronaldo e Messi sono molto simili, ma dalla stagione 2015/2016 l’attaccante argentino si è allontanato dal suo eterno rivale. Messi coniuga un numero molto elevato di azioni a un alto valore», ha spiegato lo studente di dottorato Tom Decroos della KU Leuven University.

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