“Se mi esalta giocare contro Cristiano Ronaldo? No. Non mi interessa proprio”. Mario Balotelli è pronto all’esordio con la maglia del Brescia: scontata la squalifica, l’attaccante ex Inter, Milan e Manchester City domani dovrebbe scendere in campo contro la Juventus di Cristiano Ronaldo. “Lui è un grande campione, è il migliore al mondo insieme a Messi – le parole di Balotelli in un’intervista a DAZN, che domani trasmetterà la partita (CLICCA QUI PER INIZIARE IL TUO MESE GRATUITO, C’È TEMPO FINO AL 6 OTTOBRE). E’ bello giocare contro di lui ma non mi esalto. Cercherò di far gol, come in tutte le altre partite che giocherò. Ritrovo una serie A diversa, è cresciuta, aveva avuto un minimo di declino in passato. Però il campionato si sta riprendendo con allenatori e calciatori di grande livello”.
“Mi sento tranquillo. In questo mese e mezzo ho lavorato più di quanto abbia fatto negli ultimi 10 anni di carriera. A me non importa contro chi, a me importa solo giocare e stare bene. E’ normale che non ho ancora il ritmo partita perchè ho giocato solo due amichevoli, fin qui. Il ritmo lo trovi solo giocando. Però una cosa è certa: a livello di peso e di forma, non sono mai stato così. L’ultima volta che pesavo come adesso, giocavo al Manchester City e avevo 20 anni”, ha proseguito Balotelli a DAZN.
“Sono tranquillo per questo rientro ma anche un po’ ansioso. L’ansia giusta, però, quella di chi vuole giocare, non mi interessa e mai mi è interessato contro chi. Ho l’ansia e la voglia di tornare in campo. Mi è mancato per via di quelle stupide giornate di squalifica, purtroppo sono rimasto fermo in queste prime quattro giornate”.
“Spero di essere quello visto in Francia. Lì è andato tutto bene, sono stato a Nizza e Marsiglia, due città fantastiche. La vita era spettacolare, tranquilla: potevo fare una passeggiata, potevo mangiare fuori, nessuno mi rompeva mai le scatole. Ero tranquillo: mi allenavo e giocavo con felicità. E i risultati, infatti, si sono visti”.
“Sono venuto a Brescia perchè conoscevo il presidente e i tifosi. Questa è casa mia, è un onore giocare al Brescia ma se non fosse stato per questa squadra non sarei mai andato a giocare per una squadra che lotta per salvarsi. Sento di avere grandi responsabilità, perciò mi sono sentito in dovere di mettermi in una forma fisica che non ho mai avuto. Ho bisogno di entrare in ritmo partita ma a livello fisico sto benissimo. Non so se sto come quando ero al City o all’Inter ma ho tutta la voglia del mondo di fare un gran campionato”.
“Giocare al Brescia ha cambiato molte cose. Ho la famiglia, i miei figli e i miei amici vicini. Brescia è meglio di tanti altri posti. Ad esempio, a pranzo e cena faccio una cosa bellissima: mangio con mia mamma. Cucina lei, io non sono molto bravo. E’ bello, è particolare. Magari, per i ragazzi della mia età, è una cosa normale mangiare dai propri genitori ma per me no. L’ultima volta che mangiavo regolarmente da mia madre avevo 14 anni. E’ bellissimo. Avere i genitori vicino è una delle cose migliori che ti possano succedere. Abbinare il lavoro con la famiglia: se ci riesci, sei una persona fortunata”.
“Non mi sono mai dato un vero ruolo: so solo di essere un attaccante . Sono sempre stato un giocatore particolare, uno che svaria molto. Corini lavora tanto di tattica e so di dover essere un po’ più ordinato. E so anche di dover fare un minimo di fase difensiva. Ma è normale, sarebbe bello pensare solo ad attaccare. Mi ha colpito il gruppo: questo Brescia è la prima squadra in cui tutti vanno a 200 alll’ora. Tonali? E’ molto forte. Molto giovane. Quindi lasciatelo stare (ride)”.
Fare l’europeo non mi farebbe schifo, anzi. Il mio obiettivo è quello. Però ora non posso pensarci: devo solo lavorare per rientrare al meglio, al 200 percento, il prima possibile”.
“Voglio che sia un grande campionato. Per me e per la squadra. Cercare di fare molto di più della salvezza”.