Ecco perché è Elliott a controllare il Milan tramite Project Redblack
Il numero uno del fondo Elliott, Paul Singer (Photo by Thos Robinson/Getty Images for New York Times)

In attesa di risorgere dal punto di vista sportivo e di riportare il bilancio in equilibrio, il Milan e il suo azionista Elliott studiano il modello di business di uno dei club europei più titolati, il Bayern di Monaco.

Infatti, secondo indiscrezioni riportate dal Sole 24 Ore, il fondo americano (che contattato dal quotidiano economico-finanziario non ha voluto commentare i rumors) nei mesi passati avrebbe esaminato con interesse la possibilità di “replicare” sul Milan la tipologia di azionariato della società di Monaco di Baviera.

La squadra professionistica di calcio è infatti gestita dal Fc Bayern München Ag, le cui quote azionarie sono state riviste nel 2014, a seguito dell’ ingresso in società del gruppo assicurativo Allianz, già titolare dei diritti di denominazione sullo stadio: il 75% è detenuto dalla casa madre, FC Bayern München ev, mentre un 8,33% ciascuno è di proprietà della Adidas, maggiore sponsor del club e fornitore tecnico, di Audi e, appunto, di Allianz. I tre sponsor sono dunque anche azionisti di minoranza e hanno sborsato in passato rispettivamente 77 milioni, 90 milioni e 110 milioni di euro.

Il modello di business del club tedesco prevede dunque che lo sponsor diventi anche azionista, tramite un equity concesso a prezzi convenienti. Questa tipologia di azionariato non spiacerebbe ad Elliott, che nei mesi passati ha sondato la possibilità di replicarlo sul Milan dopo aver individuato alcuni grandi sponsor.

Proprio il club rossonero, al momento dell’ ingresso del fondo statunitense, ha mostrato infatti una carenza di sponsor di alto livello nei diversi settori e su questo fronte sta lavorando l’amministratore delegato Ivan Gazidis.

La strada appare in salita e il piano sarebbe stato per ora messo in stand-by, anche per la mancanza di risultati sportivi all’altezza del blasone del club e soprattutto per l’assenza dalla Champions League ormai dai diversi anni: fattori che non attirano le sponsorizzazioni dei grandi brand.

Il dossier, secondo il Sole 24 Ore, resterebbe comunque sul tavolo, assieme a quello del nuovo stadio.

Il board del Milan, guidato da Paolo Scaroni, dovrebbe riunirsi in questi giorni per l’approvazione del progetto di bilancio al 30 giugno 2019, che dovrebbe evidenziare una perdita vicina a 80-90 milioni (secondo altre fonti il rosso potrebbe essere anche superiore).

Il fondo statunitense garantirà ancora una volta finanziariamente il suo sostegno, ma intanto il conto del suo investimento si sta alzando sempre di più.

Per questo c’è chi pensa che il prossimo anno un qualche riassetto azionario diventerà necessario: se non di maggioranza, visto che è difficile cedere il Milan nell’attuale situazione sportiva e finanziaria, almeno di minoranza. Di sicuro, Elliott (che solo una settimana fa ha affermato che «il club rossonero non è in vendita») ha ricevuto una eredità pesante sul versante dei conti dal passato.

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