Il Movimento 5 Stelle ha proposto una interrogazione in Senato per chiedere lumi riguardo l’elezione di Gaetano Miccichè a presidente della Lega Serie A.
L’interrogazione, avanzata dai senatori Lannutti, Coltorti, Botto, Croatti, Donno, Pavanelli, Mautone e Leone e indirizzata al Ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora, riguarda le indiscrezioni sull’elezione di Miccichè uscite nelle ultime settimane, dopo gli articolo di Business Insider e del Fatto Quotidiano.
Nel dettaglio, i senatori chiedono di sapere:
- se l’elezione per acclamazione di Gaetano Micciché sostenuto da Agnelli, Cairo e Malagò, nonostante ci volesse il voto segreto, nella guerra tra bande dei presidenti di Serie A, la cui battaglia finale riguarderà la vendita dei diritti Tv per il triennio 2021-2024 a Mediapro voluta dai primi, a Sky dai secondi, non abbia rappresentato l’ennesima gravissima violazione di qualsiasi regola basilare in un settore finanziato in gran parte dai fondi pubblici, che dovrebbe rappresentare l’esempio di correttezza, lealtà, trasparenza, onestà, i cui valori e principi sarebbero stati ripetutamente traditi dalla gestione poco “sportiva” di Giovanni Malagò;
- se Micciché presidente di Banca Imi, che fa ancora parte del Cda della Rcs di Cairo da lui supportato come Banca IMI nella scalata al gruppo Rcs Corriere della Sera di Via Solferino, rappresentante dei presidenti delle squadre di calcio di Serie A, molti dei quali debitori della stessa Banca Imi, non rappresenti un gigantesco conflitto di interessi;
- se il Ministro in indirizzo, in base alle sue competenze e responsabilità, non ritenga opportuno avviare accertamenti per appurare se vi siano state anomalie e se tuttora sussista un conflitto di interesse che avrebbero dovuto precludere la candidatura di Micciché a presidente della Lega, considerando che quanto esposto ha evidenziato quello che agli interroganti appare come un difetto del requisito di indipendenza, che si è proceduto con una modifica all’ultimo minuto dello Statuto della Lega che invece avrebbe avuto bisogno dell’approvazione della Figc per entrare in vigore e, infine, che si sarebbe dovuto procedere ad elezioni con scrutinio segreto, anziché palese;
- quali misure urgenti si intendano attivare per ripristinare trasparenza, legalità e rispetto delle regole e se non si ritenga doveroso, alla luce dei fatti e ripetuti misfatti della discutibile gestione di Malagò, l’inevitabile commissariamento per offrire allo sport italiano un segnale di cambiamento.