San Siro ricorso Comune
San Siro (Photo credit should read MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)

Sì alla riconversione di San Siro, no alla demolizione. È questa, come riporta l’edizione di Milano del Corriere della Sera, l’idea per cui spinge il Comune di Milano, come scritto dal responsabile unico del procedimento, Giancarlo Tancredi che oggi sarà ascoltato in Commissione dopo la conclusione della Conferenza dei servizi.

«Emerge – scrive Tancredi – che il tema del mantenimento e/o della riconversione dello stadio attuale è senz’altro da esplorare e sviluppare, anche in funzione di alcuni elementi portanti della stessa proposta, che prevede l’insediamento di molteplici funzioni urbane e di interesse pubblico, la cui dislocazione può essere valutata anche nell’ambito dell’impianto esistente, opportunamente riadattato e valorizzato». L’invito a Inter e Milan, in sostanza, è quello di considerare di poter includere alcune delle funzioni previste tra centro commerciale, uffici, albergo e area ricreativa all’interno dell’attuale stadio, rinnovato.

Senza considerare il tema dei costi e dell’impatto dei lavori di demolizione: «Il mantenimento dell impianto, in questa prospettiva – continua Tancredi – potrebbe anche consentire un risparmio degli elevati costi per la demolizione (43 milioni di euro ndr), e contribuire al contenimento del consumo di suolo per l’insediamento delle funzioni urbane. Il mantenimento di San Siro eviterebbe le possibili conseguenze critiche e di complessa gestione dell’ imponente demolizione e smaltimento dei materiali. Sotto questo aspetto è peraltro di particolare criticità la movimentazione di centinaia di mezzi pesanti e l’ impatto ambientale che ne deriverà a livello locale».

Tutto aspettando la verifica di interesse culturale per il Meazza, che scatta nel momento in cui si voglia intervenire su un edificio che ha più di 70 anni. Il parere decisivo sarà quello della Direzione generale del ministero dei beni culturali, che potrebbe così vincolare una parte o anche tutto lo stadio.

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2 COMMENTI

  1. È una mossa comprensibile quella del Comune di Milano, non vuole rinunciare a 10 milioni di euro annui di affitto e 5400 biglietti gratuiti che ogni anno le due squadre sono costrette a regalare ai politici comunali milanesi.

  2. Certo, in effetti visto da fuori è bellissimo quell’ammasso di cemento…tra l’altro negli anni ha cambiato fisionomia completamente, quindi non capisco proprio questo “accanimento terapeutico” per tenerlo in piedi.
    Il fascino che ha deriva dal fatto che è stato utilizzato per giocarci partite, ma morto uno stadio se ne fà un altro senza rimpianti…

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