Parlando del tema aumento di capitale, il presidente della Juventus Agnelli ha spiegato durante la conferenza stampa al termine dell’assemblea degli azionisti: “L’aumento di capitale da 300 milioni, approvato oggi dall’assemblea degli azionisti della Juventus, non era necessario, è stata una scelta strategica, con l’obiettivo di finanziarie un percorso di crescita ulteriore. L’aumento di capitale ha come principali obiettivi il mantenimento della competitività sportiva, l’incremento dei ricavi operativi e della visibilità del brand Juventuse il consolidamento dell’equilibrio economico-finanziario. I voti maggiorati vogliono premiare la fedeltà degli azionisti, di maggioranza e di minoranza, sono strumento disponibile, non cambia nulla su operazioni presenti o future”, ha poi spiegato.
“Plusvalenze? È talmente cresciuto il mercato dei trasferimenti, che se vado a vedere il bilancio del Barcellona, al suo interno prevedono 140 milioni di euro di plusvalenze. C’è un livello alla voce del ricavo dei trasferimenti dei giocatori che è fisiologico. Se poi pensiamo a cessioni come quelle di Pogba non sono fisiologici, ma una cifra fisiologica esiste ed è conseguenza del mercato in cui siamo. FPF? L’anno prossimo non ci saranno problemi, il rispetto del FFP è un obiettivo prioritario. Non ci sono problemi, non ce ne saranno e lavoreremo perché non ce ne siano mai”, ha concluso Agnelli.
L’aumento non era necessario. Così Andera Agnelli al popolo.
Non era necessario:
1) Con un indice di liquidità di 0,46, sotto anche quanto ammesso dalla FIGC (0,60).
2) Con un indebitamento finanziario netto che in 2 anni è triplicato da 162,50 a 463,5 mln.
Che in un anno ha bruciato praticamente il prestito obbligazionario di 175 mln.
3) Con una gestione economica che pur facendo quasi 160 mln (157, 2) di ricavi gestione giocatori – in gran parte plusvalenze di cui qualcuna un po’ creativa – ha prodotto 40 mln di perdita il che significa che tra abbonamenti, premi, ricavi TV, biglietteria, commerciale la Juventus partiva con 200 milioni circa da coprire con plusvalenze, prestiti e risparmi di ingaggi e ammortamenti sempre in funzione delle cessioni.
E quest’anno sono sui 250 mln, ossia quasi la metà dei ricavi operativi previsti.
Che a lui gli pare “fisiologico” ma solo a lui. perché non risulta in nessun Top Club.
Invece risulta che parecchi di quelli già coprono coi ricavi operativi i costi totali.
4) Con un patrimonio netto quasi azzerato (31 mln) e che date le previsioni di perdita della stessa Juventus rischiava di essere negativo a Giugno 2020.
Solo per dirne qualcuna…
Proclami e propaganda sono una cosa. Ma i numeri sono testardi.
Real Madrid 2018-19
R.(icavi) O.(perativi) 757
R.(icavi) T.(otali) 855
C.(osti) O.(perativi) 633
C.(osti) T.(otali) 801
(N.B. Nei costi totali ci sono -46 mln di accantonamenti prudenziali per svalutazioni, per ragioni fiscali, che nel preventivo 2019-20 ricompaiono per +42 di ricavi gestione giocatori. Inoltre nel Real è compresa la gestione della pallacanestro che pesa per circa -25 mln all’anno).
Manchester Utd 2018-19: (cambio Sterlina EUR 1,11)
R.O.700
R.T. 731
C.O. 557
C.T. 701
Juventus 2018-19
R.O.464
R.T. 621
C.O. 483
C.T. 648
Una differenza di struttura dei conti come quella che c’è tra il giorno e la notte.
Neanche i costi operativi, non solo quelli totali, sono stati coperti dai ricavi operativi.
Per gli altri Top Club non sono ancora fuori al completo i bilanci 2018-19 ma Tottenham, Liverpool e Bayern coprivano coi Ricavi Operativi nel 2017-18 i Costi Totali e il Man City quasi.
E anche PSG e Chelsea non erano distanti.
E NESSUNO dei Top Club ha plusvalenze da fare di quasi il 50% dei Ricavi Operativi per fare appena pari.
Agnelli cita il Barcellona, che fino al 2016-17 aveva una gestione buonissima (R.O 642, C.T. 615) e poi ha fatto scelte populistiche e dissennate quasi come le sue, con un’esplosione del costo del lavoro e degli ammortamenti (Coutinho, Dembelè ecc…).
Però per il Barcellona i 140 mln di plusvalenze sono su un livello di ricavi ben diverso da quello della Juventus, e sono ricavi già vicini al miliardo in base ai numeri anticipati per il 2019.
E con le plusvalenze comunque il Barcellona ha fatto utili, non perdite.
Infine ha una rosa di giocatori vendibili che è ben diversa da quella della Juventus, che in estate tra “esuberi” e anche “non esuberi” non è riuscita a venderne neanche uno.