Bilancio Inter 2019 – L’Inter ha chiuso l’esercizio al 30 giugno 2019 con una perdita a livello consolidato pari a 48,4 milioni di euro, in peggioramento rispetto al -17,7 milioni del 2018, con ricavi record a 417 milioni di euro plusvalenze comprese. È quanto emerge dal bilancio consolidato della società nerazzurra, approvato durante l’assemblea dei soci di ieri.
Escluso il player trading, i ricavi sono ammontati a 373,2 milioni di euro, in miglioramento di circa il 29% rispetto al 2018. Complessivamente, il valore della produzione per la società nerazzurra nell’esercizio dall’1 luglio 2018 al 30 giugno 2019 è stato pari a 417 milioni di euro, in crescita del 20% circa rispetto all’esercizio al 30 giugno 2018.
Bilancio Inter 2019, il fatturato
I ricavi da gara sono cresciuti del 32%, passando da 33,7 a 44,6 milioni di euro, spinti in particolar modo dalle gare delle coppe internazioni (7,2 milioni di ricavi tra Champions League ed Europa League) e dagli abbonamenti, le cui entrate sono sostanzialmente raddoppiate (+99% da 9,3 a 18,5 milioni di euro) sempre in larga parte grazie alla Champions. Nel dettaglio, sono stati sottoscritti 40.040 abbonamenti per la Serie A (30.899 abbonamenti nel 2017/18) e 38.543 abbonamenti per i gironi di Champions: i ricavi sono stati pari a 13,4 milioni per la Serie A e 5,2 milioni per la Champions.
Coppe che hanno spinto anche i ricavi da diritti tv per la società nerazzurra: le entrate dalle televisioni hanno raggiunto quota 139 milioni di euro di cui 51,7 milioni derivanti dalla partecipazione alle competizioni Uefa: circa 47,8 milioni dalla Champions (14,5 milioni come bonus partecipazione, 17,7 milioni di coefficiente storico, 7,8 milioni di performance bonus e 7,7 milioni dal market pool) e circa 3,2 milioni dall’Europa League (1,6 milioni per la partecipazione a sedicesimi e ottavi e 1,6 milioni di market pool).
Per quanto riguarda i ricavi commerciali, crescono i regional sponsor (che analizzeremo in seguito nel dettaglio in un ulteriore articolo) che passano da 91,6 a 96,8 milioni di euro (+6%). Grazie ai bonus Champions torna a crescere la cifra incassata anche da sponsor tecnico (10 milioni da Nike dopo i 4,25 milioni della passata stagione) e da sponsor ufficiale (19,1 milioni da Pirelli, 16,3 milioni nel 2017/18).
Dopo l’addio ad Infront, calano le altre sponsorizzazioni (da 14,2 a 12,2 milioni) mentre crescono i ricavi pubblicitari legati in gran parte all’hospitality, ora gestita internamente (da 1,7 a 4,5 milioni).
Tra gli altri ricavi, calano quelli relativo alle Inter Academies, che hanno portato nelle casse circa 7,6 milioni di euro nel corso del 2018/19.
Bilancio Inter 2019, il player trading
L’aumento del fatturato nell’ultima stagione non ha in realtà avuto un impatto corposo dal player trading (che analizzeremo in un ulteriore articolo). In calo le plusvalenze (da 49,7 milioni a 40,1) così come i ricavi da prestiti e da gestione dei calciatori (da 9 a 3,7 milioni), mentre sono saliti notevolmente i costi soprattutto per quanto riguarda gli acquisti temporanei.
Nel dettaglio, i costi per i prestiti sono saliti a 21,6 milioni e “sono principalmente relativi ai calciatori Keita Baldè, Matteo Politano, Salcedo Mora, Laurens Serpe e Sime Vrsaljko”.
Bilancio Inter 2019, i costi della produzione
Complessivamente, nel corso dell’esercizio al 30 giugno 2018 l’Inter ha avuto costi per 428,1 milioni di euro, in crescita del 33% rispetto al 2017. Escludendo il player trading, i costi hanno raggiunto quota 404 milioni, +28% rispetto al 2017.
Sui costi incidono anche i 25,8 milioni di euro accantonati per l’esonero di Spalletti e del suo staff, seppur la cifra complessiva sarebbe comunque salita: senza considerare appunto i 25,8 milioni di cui sopra, i costi complessivi sarebbero 402,3 milioni (+25%) e i costi escluso il player trading 379 milioni (+20%).
Continua la crescita degli ammortamenti per i diritti alle prestazioni dei calciatori, passati da 78 a 84 milioni di euro in seguito agli investimenti dell’estate 2018. Presenti inoltre circa 8,5 milioni di svalutazioni tra svalutazioni delle immobilizzazioni (3,5 milioni legati a giocatori ceduti nell’estate 2019/20) e svalutazioni di crediti.
In forte aumento invece i salari, con il costo del personale salito del 23% rispetto all’esercizio 2018. I compensi contrattuali dei calciatori infatti sono passati da 88,2 a 118 milioni di euro (+34%), così come in aumento sono i compensi di allenatori e tecnici (da 13,4 a 16,7 milioni), premi (da 14 a 15,1 milioni), diritti d’immagine (da 3,9 a 6,1 milioni di euro) e anche i salari del personale non tesserato (da 16,3 a 18,8 milioni).
Per quanto riguarda gli altri costi, sono ammontati a complessivi 106 milioni, in aumento del 54% rispetto ai 69 milioni del 2018, legati soprattutto ai 25,8 milioni di accantonamenti per l’esonero di Spalletti.
Bilancio Inter 2019, il risultato netto
Complessivamente, l’Inter ha avuto così una differenza tra valore e costi della produzione in negativo per 11,1 milioni di euro, in peggioramento rispetto ai 24,8 milioni del precedente bilancio. Senza considerare l’esonero di Spalletti, la differenza sarebbe pari a 14,7 milioni, comunque in calo rispetto alla passata stagione.
Nonostante la diminuzione degli interessi e degli altri oneri finanziari (da 39,2 a 35,7 milioni, di cui 16,2 milioni di interessi sulle obbligazioni e circa 12 milioni su debiti finanziari verso controllanti), il risultato prima delle imposte è stato negativo per 40,3 milioni (-9,8 milioni nel 2017/18): il risultato netto è stato così pari a -48,4 milioni di euro, contro il -17,7 milioni dell’esercizio 2017/18.
Numeri molto buoni. La cosa più importante sono i ricavi caratteristici a 373 mln che avvicinano l’Inter alla top ten europea. La differenza con la Juve è sotto i 90 milioni, che sono sempre tanti ma non un’enormità, sopratutto considerando la situazione completamente diversa dei 2 club negli ultimi anni, scudetti, piazzamenti champions, stadio di proprietà, super campioni come CR7, etc.
Trovo soprattutto molto significativi i ricavi da gare a 44 mln. Confrontandoli con la Juve che ha fatto 70 mln con partite in più di CL (che varrebbero circa 10 mln al botteghino) significa che a parità di cammino in Champions, il gap è già adesso solo sui 15 mln. Sbalorditivo se pensiamo che l’Inter ha stadio vecchio non di proprietà, obiettivi ben minori e una rosa senza campionissimi. Mi immagino cosa potrà fare col nuovo Stadio e tornando definitivamente ai livelli di un tempo. A proposito, l’Hospitality non dovrebbe rientrare tra i ricavi da stadio?
L’aumento dei costi non mi sembra preoccupante perchè dovuto agli investimenti in strutture e per aumentare il livello della rosa. I costi per il personale sono ancora ben sotto i livelli di guardia. E va comunque notato che senza gli accantonamenti per l’esonero di Spalletti, la perdita sarebbe particolarmente bassa.
In generale, mi sembra che si sia fatto un ottimo lavoro e che le prospettive di crescita per il futuro siano rosee. Soprattutto perchè si è appena all’inizio del percorso di crescita e resta un grande potenziale inespresso, vedi per esempio sponsor tecnico e di maglia, percorso in champions stabilmente almeno fino agli ottavi e soprattutto stadio di proprietà.
Per cercare di competere davvero col top europeo e la Juve si dovrebbe essere almeno sui 500 mln di ricavi caratteristici e credo che nel giro di qualche anno ci si possa arrivare.
[…] Source link https://test.calcioefinanza.it/2019/10/29/bilancio-inter-2019-ricavi-costi/ Dmca […]