“Intendo caratterizzare il mio mandato con una azione estremamente determinata di contrasto a qualunque forma di razzismo si dovesse ancora verificare”. Lo ha detto il ministro dello sport Vincenzo Spadafora rispondendo al question time alla Camera sugli episodi di razzismo nello sport nell’ultimo week end.
“Sul versante dell’iniziativa del Governo – ha aggiunto Spadafora – intendo farmi promotore di interventi normativi che ribadiscano come, nel nostro sistema giuridico, non esista una ‘esimente da stadio’ per i comportamenti ingiuriosi e diffamatori, soprattutto se a sfondo razziale. Penso all’inasprimento del quadro sanzionatorio in due direzioni: quello contrattuale prevedendo, ad esempio, l’inserzione automatica nei contratti di abbonamento della clausola risolutiva espressa in danno degli autori di comportamenti discriminatori; quello delle sanzioni amministrative: ampliando il novero delle ipotesi in presenza delle quali l’Autorità di pubblica sicurezza può disporre il divieto di accesso ai luoghi sportivi e, nei casi più gravi, il differimento delle manifestazioni sportive”.
“Gli episodi avvenuti in questo fine settimana in diversi stadi italiani – ha aggiunto il ministro Spadafora – dimostrano, da un lato, come le discriminazioni razziali nel mondo dello Sport siano ancora troppo spesso presenti e, da un altro lato, come ciò che accade negli stadi della massima serie trovi un’eco preoccupante, anche nelle manifestazioni sportive minori”.
“Per quanto riguarda gli episodi di Verona e Roma, ho immediatamente espresso la mia forte riprovazione. Ho ritenuto di avviare tempestive interlocuzioni con il Presidente della FIGC, al quale ho espresso il mio sostegno e da cui ho ricevuto piena disponibilità a lavorare insieme per contrastare, in modo sempre più efficace, il fenomeno delle discriminazioni nello sport. Ho appreso con soddisfazione che il Verona calcio ha diramato una nota con cui si comunica di aver adottato, nei confronti del signor Luca Castellini, capo ultras della squadra scaligera, la misura interdittiva della sospensione di gradimento, sino al 30 giugno 2030”.
“Rammento – ricorda Spadafora – che, rispetto all’ordinamento endofederale, il Governo può soltanto auspicare l’approvazione di norme più restrittive da parte della FIGC e la loro corretta applicazione da parte degli organi della giustizia sportiva; ciò che, peraltro è avvenuto con le recenti modifiche alle norme organizzative interne della FIGC e al codice di giustizia sportiva (luglio 2019). A gennaio 2019, la Figc ha adottato un modello organizzativo ispirato alla prevenzione e alla cooperazione con le forze dell’ordine, al fine di valorizzare il tifo positivo, incentivando comportamenti virtuosi da parte dei veri tifosi, tutelando coloro che si dissociano da comportamenti razzisti o violenti in maniera evidente”, ha concluso Spadafora.