La TVE, tv di stato spagnola, non parteciperà all’asta per i diritti tv della Supercoppa spagnola che si terrà in Arabia Saudita dall’8 al 12 gennaio e dove Valencia e Real Madrid si affronteranno nella prima semifinale e Barcellona e Atletico de Madrid nella seconda.
Secondo quanto riportato da Cadena Ser, la ragione per cui non la TVE non farà offerte è “umanitaria”, in quanto la Supercoppa si svolgerà in un paese in cui i diritti umani sono violati e la libertà di espressione non è rispettata.
Una decisione che si scontra con l’idea di Luis Rubiales, presidente della Federcalcio spagnola, che è stato lieto di aver firmato un accordo per i prossimi tre anni in cambio di 120 milioni di euro (40 milioni l’anno): “La Supercoppa era destinata alla morte, nel mese di agosto non si poteva giocare. I soldi non sono per costruire uno chalet, vanno al calcio femminile, vanno a chi ne ha bisogno. Certo, il denaro è importante, chi lo può negare? I soldi sono molto importanti, ma i soldi vanno ai club di Segunda e Tercera Division”.
Nell’accordo stretto tra la RFEF, la federcalcio spagnola, e l’Arabia Saudita è previsto che ci sia il libero accesso delle donne allo stadio King Abdullah di Jeddah dove si giocheranno le partite, e con l’abbigliamento che ritengono opportuno. Qualsiasi tifosa spagnola che vedrà la Supercoppa dallo stadio non dovrà quindi sottostare alle regole di abbigliamento presenti in Arabia Saudita.