«La rivoluzione iniziata a Madrid nel maggio scorso ha sortito un certo effetto: il progetto non è morto ma si è bloccato». Il presidente della Liga Javier Tebas vuole tenere alta l’attenzione sul progetto Superlega: per questo, insieme al presidente del Torino Urbano Cairo, ha voluto ribadire che è un progetto che va fermato.
«Bisogna tenere sempre alta la guardia perché l’altro ieri a Zurigo si sono riuniti alcuni club, c’era Florentino Perez, c’era l’Inter, e a noi non hanno detto niente. Le tv contribuiscono al 90% dei fatturati dei club spagnoli, la Super Champions farebbe crollare gli investimenti nei campionati locali provocando un disastro anche sociale: l’Eibar, in una città di 27.000 abitanti, versa 60 milioni di tasse all’anno nelle casse della regione, il calcio genera 1,2 miliardi per l’erario spagnolo», ha spiegato Tebas durante il Marca Sport Week End 2019, come riportato dalla Gazzetta dello Sport.
«È fondamentale difendere il calcio nazionale. La gente vuole passione, tradizione, rivalità consolidate», ha aggiunto Cairo. «La finale di Coppa Italia ha fatto lo stesso ascolto della finale di Champions, giocata da club molto più conosciuti. E poi i tifosi vogliono veder giocare la propria squadra nel weekend, quando hanno più tempo, non in mezzo alla settimana, dove finiremmo per giocare se dovesse trionfare l’idea del super campionato».
«È assurdo che ci siano squadre qualificate per diritto divino: lo sport è fondato sulla competizione, si gioca, si vince o si perde, si guadagna o meno il diritto a partecipare a un certo torneo. La Super Champions farebbe diventare incolmabile il divario economico tra i 14 grandi club e gli altri, divario peraltro già evidente e marcato, rendendo impossibile competere. La Super Champions va nella direzione di dare più soldi a chi è già ricco, per questo va fermata», ha concluso il patron del Torino.