Gaetano Miccichè ha appena comunicato ai suoi più stretti collaboratori e alle istituzioni di vertice dello sport la sua decisione di dimettersi da presidente della Lega Serie A. Lo apprende l’ANSA. Nell’ottobre scorso la Procura della federcalcio aveva aperto un’indagine sulla regolarità del voto dell’assemblea di Lega del marzo 2018, guidata dall’allora commissario Malagò, nella quale fu eletto presidente Gaetano Miccichè. A breve è atteso un comunicato della Lega sulla vicenda.
Miccichè fu eletto il 19 marzo 2018 al vertice della Lega Serie A, reduce da un doppio commissariamento, prima con Carlo Tavecchio e poi con il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Proprio Malagò aveva risolto l’impasse indicando alle venti società il nome del banchiere, presidente di Banca Imi, e membro del cda di Rcs.
Anziché la maggioranza qualificata a scrutinio segreto, Miccichè aveva bisogno dell’unanimità per essere eletto, come prevede lo statuto per evitare il conflitto di interessi di chi ha ricoperto incarichi in istituzioni private di rilevanza nazionale in rapporto con i club o i loro gruppi di appartenenza.
Lo scrutinio segreto fu accompagnato in assemblea, presieduta dall’allora commissario Malagò, dalle dichiarazioni pubbliche di voto (tutte a favore di Miccichè), per insistenza in particolare dell’a.d. della Roma, Mauro Baldissoni, e del presidente della Juventus, Andrea Agnelli. Alla fine, Miccichè fu quindi eletto per acclamazione e non furono scrutinate le schede, che sono tuttora custodite nell’urna elettorale sigillata.
“Desidero annunciare, con questa dichiarazione, le mie immediate dimissioni dalla carica di Presidente della Lega di serie A. Le indiscrezioni di oggi apparse sui giornali relative alla chiusura dell’istruttoria sulla mia nomina avvenuta 20 mesi fa e al suo possibile esito sono inaccettabili e mi impongono questa decisione”, ha confermato Gaetano Miccichè in una dichiarazione.