Passione per il cinema, per lo sport e un conto in banca di tutto rispetto “grazie” alla Toyota e alle auto. La carriera di Dan Friedkin ora potrebbe incrociarsi con la Roma: dovrebbe essere lui infatti a versare interamente i 150 milioni di euro del prossimo aumento di capitale, affiancandosi a James Pallotta come azionista di minoranza e poi, un giorno, magari diventare il nuovo patron giallorosso.
Nato in California cinquantacinque anni fa, laureato alla Georgetown University di Washington e sposato con quattro figli, la famiglia di Friedkin si era già arricchita con le concessionarie di automobili, ma è la sua catena Gulf State che si è assicurata l’esclusiva per distribuire le auto Toyota in cinque stati e 150 concessionarie tra Houston in Texas (dove ha la sede), Arkansas, Louisiana, Mississippi e Oklahoma. Dopo la morte del padre Thomas, ora è lui alla guida della holding di famiglia, con 12 società: secondo Forbes, Friedkin ha un patrimonio di 4,2 miliardi di dollari, cifra che lo pone al 187° posto della classifica dei paperoni statunitensi, e al 504° nel mondo.
Affari e non solo, perché si dedica anche al cinema: è stato produttore di The Square, film svedese premiato con la Palma d’Oro a Cannes nel 2017 e candidato all’Oscar per il migliore film straniero di quell’anno, oltre a The mule con Clint Eastwood e il fallimento di Tutti i soldi del mondo, film sul rapimento dell’erede della famiglia Getty con il caso Kevin Spacey che ha portato al flop.
Poi gli sport, visto che le ambizioni di possedere una squadra non sono una novità: due anni fa aveva infatti provato, senza fortuna, ad acquistare gli Houston Rockets in Nba, che erano stati messi in vendita dal proprietario Leslie Alexander. E c’è anche spazio per gli aerei: possiede infatti una licenza di pilota d’aereo grazie alla quale ha il privilegio, che condovide con solo altri nove piloti civili, di prendere parte alla formazione dei voli acrobatici dell’Air Force.