La Roma scivola in Borsa: il club giallorosso ha chiuso la seduta odierna cedendo il 5,74% a 0,575 euro, dopo due giorni di rialzi. Sul titolo sono arrivate le prese di profitto dopo il rally dei giorni scorsi con le indiscrezioni sulla disponibilità del magnate americano Dan Friedkin prima a versare l’aumento di capitale da 150 milioni, poi a fare un’offerta per prendersi la maggioranza della società giallorossa.
Nel dettaglio, il titolo giallorosso è sceso dalla chiusura di ieri a 0,610 euro per azione fino anche a quota 0,560 euro, salvo poi risalire nell’ultima ora di contrattazione. Sono stati scambiati circa 11,8 milioni di azioni, dopo il record di 28,6 milioni fatto segnare ieri (terza giornata per volumi nella storia del club giallorosso da quando è stato quotato in Borsa nel 2000), su volumi medi degli ultimi tre mesi pari a 1 milione giornalieri.
La capitalizzazione di mercato è così scesa a 361,6 milioni dopo aver raggiunto ieri 383,3 milioni di euro. Il valore alla chiusura odierna resta tuttavia più elevato di quello dell’ultimo periodo: bisogna comunque tornare al 2018 per trovare un dato così alto per il titolo giallorosso.
Le nuove indiscrezioni comparse oggi fanno riferimento ad una accelerata di Dan Friedkin per entrare nel club giallorosso, con obiettivo di chiudere entro Natale. L’imprenditore statunitense dovrebbe tornare in Italia a dicembre, prima delle feste. E punta a ricevere al più presto anche l’ok all’aumento di capitale da 150 milioni, di cui Friedkin verserà i circa 130 milioni riferiti alle azioni della Roma in mano a Pallotta e alla holding As Roma Spv Llc (che possiede l’85,677% delle azioni del club giallorosso).
Poi, secondo i piani, partirebbe l’assalto alla maggioranza del club, con una differente visione sulla valutazione: secondo Friedkin vale circa 600 milioni (da cui scalare i 272 di indebitamento attuale), più eventualmente gli 80 che Pallotta ha già speso per lo stadio, mentre secondo l’attuale patron la valutazione si aggira sugli 800 milioni.