Antonello bilancio Inter – «Abbiamo inanellato nuovi risultati importanti e storici. Abbiamo raggiunto i 417 milioni di fatturato, con 218 milioni di euro di crescita dall’arrivo del gruppo Suning. Ma non ci accontentiamo». L’amministratore delegato dell’Inter, Alessandro Antonello, ha sottolineato i progressi in ambito finanziario del club nerazzurro durante un incontro con i partner della società, il “Partners Get Together”.
«Vogliamo crescere ancora in termini di fatturato, anche per poter investire nel rafforzamento della squadra», ha aggiunto Antonello a proposito degli obiettivi della società nerazzurra. L’a.d. ha colto inoltre l’occasione «per presentare il nuovo direttore commerciale Jaime Colas che ci aiuterà nello sviluppo nazionale e internazionale. Arriva da un’esperienza importante dal Real Madrid».
L’Inter ha chiuso l’esercizio 2018/2019 con una perdita a livello consolidato pari a 48,4 milioni di euro, in peggioramento rispetto al -17,7 milioni del 2018, con ricavi record a 417 milioni di euro plusvalenze comprese.
Escluso il player trading, i ricavi sono ammontati a 373,2 milioni di euro, in miglioramento di circa il 29% rispetto al 2018. Complessivamente, il valore della produzione per la società nerazzurra nell’esercizio dal 1° luglio 2018 al 30 giugno 2019 è stato pari a 417 milioni di euro, in crescita del 20% circa rispetto all’esercizio al 30 giugno 2018.
I risultati sono complessivamente buoni e buonissimi sono quelli raggiunti dall’assunzione delle cariche, se si tiene conto che Suning ha preso un Club sotto settlement agreement, con conti piuttosto brutti.
I risultati del 2018-19 sono buoni, ma dovuti essenzialmente ai proventi UEFA, per circa 60 mln tra premi e botteghino.
Sono aumentati i costi del personale, il che è abbastanza logico in una società che sta crescendo.
Restano, in virtù dell’aumento dei ricavi operativi, al 51,8% degli stessi, che è ottimo, ma la previsione per il 2019-20 è di un peggioramento.
Il rapporto di copertura dei ricavi operativi sui costi totali è di 81,6% che è discreto nell’ambito del Calcio Italiano, ma non in quello dei Top Europei.
La crescita dei ricavi commerciali è buona ma ha rallentato.
I nodi principali da sciogliere per fare un ulteriore salto sono quelli relativi allo sponsor tecnico (Nike) e di maglia (Pirelli), che complessivamente portano sui 29 milioni, che è abbastanza poco in relazione sia agli obiettivi ma anche al livello già raggiunto e al bacino di utenza.
Più in là nel tempo lo stadio di proprietà, che se concepito in modo polifunzionale può produrre ricavi non solo dalla biglietteria ma – e consistenti – anche dai servizi aggiuntivi, come già si vede nei nuovi stadi realizzati, ad esempio quello del Tottenham.