Elkann aumento capitale Juventus
John Elkann (Photo by Pier Marco Tacca/Getty Images)

Tutto pronto per la svolta epocale in casa GEDI, il gruppo editoriale attualmente controllato con quasi il 43% dalla Cir della famiglia De Benedetti e di cui l’Exor della famiglia Elkann-Agnelli detiene attualmente il 6%.

Il titolo Gedi è stato sospeso alla Borsa di Milano in attesa di una nota ufficiale che sancirà la cessione alla finanziaria del Lingotto del pacchetto detenuto dalla Cir.

GEDI è nata dalla fusione avvenuta nel 2017 tra il Gruppo Editoriale Espresso e Itedi, la ex capofila delle testate ‘Il Secolo XIX’ e ‘La Stampa’.

Con quell’operazione, la società si rafforzò ulteriormente nel panorama dell’editoria italiana, aggiungendo ai quotidiani storici del Nord Ovest dell’Italia quelli che facevano capo al gruppo De Benedetti, a partire dalla testata storica di ‘La Repubblica’.

A questi tre, vanno sommati i 13 quotidiani locali di Finegil: dalla ‘Gazzetta di Mantova’ al ‘Piccolo’ di Trieste, dal ‘Tirreno’ alla ‘Provincia Pavese’, dalla ‘Gazzetta di Reggio’ a ‘La Nuova Ferrara’, dalla ‘Gazzetta di Modena’ al ‘Messaggero Veneto’.

Tra i periodici, GEDI annovera il settimanale ‘L’Espresso’, e un gioiellino come la rivista di geopolitica ‘Limes’.

Oltre alla concessionaria Manzoni, una delle principali realtà del settore in Italia, la società può contare sul profittevole polo delle radio, a partire da ‘Radio DeeJay’ e ‘Radio Capital’.

GEDI ha chiuso i primi 9 mesi del 2019 con un fatturato pari a 441,5 milioni di euro, un margine operativo lordo di 35,9 milioni, mentre l’ultima riga del conto economico ha riportato una perdita 18 milioni, con un indebitamento pari a 118 milioni al 30 settembre scorso.

Con l’acquisizione della quota di Cir, Exor si porterebbe quindi poco sotto il 50% del capitale sociale di Gedi e lancerebbe un’Opa sul titolo.

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1 COMMENTO

  1. In nessuna altra parte d’Europa una proprietà di top club possiede giornali. Mentre in Italia la proprietà della Juve va a braccetto con chi campa da decenni sulla pelle della Juventus. Un esempio è Amodei editore di tuttosport e corsport.Il Corriere dello Sport e Tuttosport sono dello stesso padrone, la famiglia Amodei che da decenni si arricchisce con questi 2 giornali e ,di fatto, soprattutto sulla pelle della Juventus. Sono dei generator quotidianii di fakenews senzazionalismo e gossip solo con l’intento di vendere più copie possibili per arricchire il loro padrone e loro stessi.La conseguenza è che i costi operativi della Juventus cioè i soldi che spende per la gestione ordinaria cartellini ed ingaggi sono inflazionati enormemente da ciò che scaturisce la pubblicazione dei quotidiani di Amodei e della gazzetta dello sport. Nella civile Germania giornali quotidiani sportivi non esistono e il Bayern Monaco non si trova ad aver problemi di questo tipo.E difatti ha un bilancio floridissimo. Idem in Inghilterra. Perchè questi paesi sono molto più civili dell’incivile Italia. La famiglia AgnelliElkann, dunque, cosa fa? Non intenta una causa civile da centinaia milioni di euro contro Amodei e Rcs/Cairo. Faccio presente che la famiglia AgnelliElkann non ha finanziato con uno solo euro la costruzione dello stadio della Juventus,una catapecchia con 4 tiranti, che doveva essere una opera vitale per il benessere di una società top in Europa. Oggi e nel futuro la Juve è e sarà i top club europeo con i ricavi più bassi da stadio.
    Invece l’acquisto di quote di giornali itagliani, che nellera odierna sono investimenti a fondo perduto,sono stati spesso “investimenti” della famiglia agnellielkann. In Rcs e lastampa sono stati messi oltre 200 milioni solo negli ultimi 5,6 anni.E dè andata a finire che la famiglia agnelli elkann ha lasciato questi soldi oltre che il controllo dell’azienda Rcs Cairo. Ora con Repubblica fanno la stessa cosa. Oltre 200 milioni messi a fondo perduto nella in Gedi la controllante di Repubblica e l’Espresso che ha ha conti quasi senza margini di guadagno. Insomma la famiglia agnelli è la fonte di tutti i probvlemi di cui soffre la Juventus, come la libertà di agire liberamente sul mercato senza buttare soldi come fa il Bayern Monaco. Come fa Andrea Agnelli a non valutare queste dinamiche cosi importanti per la gestione di un club sportivo come la Juventus?

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