Nuovo attacco alla pirateria in Spagna. La Policia Nacional ha portato a termine un’importante operazione nella Comunità di Valencia, riguardante tutti gli stabilimenti pubblici che trasmettevano partite della Liga spagnola senza licenza.
L’operazione messa in atto dalla polizia si è sviluppata in 244 strutture pubbliche a Valencia, Alicante e Castellón. Un’azione a cui hanno partecipato più di 200 persone, e che si è concluso con il ritrovamento di 80 decoder illegali.
Come spiega “La jugada financiera”, questa nuova operazione rappresenta un ulteriore passo in avanti nella lotta del calcio spagnolo contro la pirateria negli stabilimenti pubblici. Ai responsabili degli esercizi verranno infatti attribuiti reati ai sensi degli articoli 270.1 e 286.4 del codice penale, che possono portare fino a 4 anni di carcere.
La Liga ha voluto ricordare che con queste denunce si lavora per «difendere quegli esercenti che rispettano la legge, e che sono colpiti dalla concorrenza sleale di coloro che trasmettono illegalmente». Allo stesso tempo, così si difendono «i club, i loro tifosi e tutte quelle persone che vivono direttamente o indirettamente dell’industria del calcio».
Il calcio professionistico spagnolo porta oltre 4 miliardi di euro di tasse nelle casse statali. Inoltre, l’apparato genera 185.000 posti di lavoro. In questo momento, la Liga sostiene che le perdite economiche dovute alla pirateria audiovisiva stanno danneggiando più di 400 milioni di euro all’anno.