L’affare Lukaku ha permesso al Manchester United di registrare una plusvalenza nel bilancio che chiuderà il prossimo 30 giugno 2020. Secondo quanto emerge dai dati della trimestrale, infatti, la cessione dell’attaccante belga all’Inter ha permesso un guadagno, seppur limitato considerando le cifre.
“L’utile da cessione di asset immateriali per i tre mesi chiusi al 30 settembre 2019 è stato di £ 12,0 milioni (circa 15 milioni di euro, ndr) rispetto a un utile di £ 22,4 milioni (circa 26 milioni di euro, ndr) per i tre mesi chiusi al 30 settembre 2018. L’utile da cessione di asset immateriali per i tre mesi chiusi al 30 settembre 2019 riguardava principalmente la cessione di Lukaku (Inter) e sell on fee relative ad ex giocatori”, si legge nel documento del club inglese.
Il Manchester United aveva acquisto Lukaku nell’estate 2017 dall’Everton: secondo le indiscrezioni di stampa, il costo del cartellino era di circa 75 milioni di sterline. L’Inter lo ha acquistato invece lo scorso 8 agosto, per una cifra che si dovrebbe aggirare intorno ai 65 milioni di euro (circa 55 milioni di sterline): valore che lo ha reso il giocatore più pagato nella storia del club nerazzurro.
“Penso di aver riscoperto me stesso – ha raccontato agli inglesi di Sky Sports News – La scorsa stagione è stata difficile per me dal punto di vista professionale e sono arrivato alla conclusione che era il momento di cambiare aria, era la cosa migliore per tutti e penso di aver preso la giusta decisione”.
“Ricordo che nelle prime due settimane di ritiro dicevo al mio agente: ‘Sto soffrendo tanto in allenamento perché non ho mai fatto questo tipo di lavoro’ – racconta Lukaku – Ma Conte era sempre lì a incoraggiarti e quando mi guardavo attorno non vedevo nessuno lamentarsi. Per me era speciale perché alle volte gli allenatori, in queste situazioni, ti prendono in giro. Lui invece è lì a dirti di fare di più, nessuno molla perché è lui a darti l’energia per continuare e questo si trasforma nell’intensità che mettiamo in campo. Siamo la squadra che corre di più, creiamo tante occasioni e abbiamo una grande difesa perché non molliamo fino all’ultimo. Mi sono reso conto che finalmente potevo tirare fuori tutto il mio potenziale. Conte non è uno che vuoi deludere, ti parla apertamente, ti dice in faccia se stai facendo bene o stai sbagliando. Se lavori duro giochi, se non fai quello che dice non giochi, lo rispetto per questo”.