presentazione Ferrari 2020
Charles Leclerc-Sebastian Vettel-Mattia Binotto (Foto: Daniele Buffa / Image Sport / Insidefoto)

A casa Ferrari un trionfo mondiale in Formula Uno manca ormai dal 2007, quando a laurearsi campione era stato Kimi Raikkonene e la voglia di regalare ai tifosi un successo non può che essere fortissima. Gli ingegneri di Maranello hanno così lavorato duramente per rimediare ai difetti mostrati nella scorsa stagione, evidenti soprattutto nell’affidabilità nel corso della gara.

L’entusiasmo nel corso della presentazione della nuova monoposto è stato certamente palpabile ed espresso chiaramente da John Elkann, che ha sottolineato cosa abbia spinto la scuderia a scegliere come location il teatro Valli di Reggio Emilia.” Siamo onorati di essere qui a Reggio Emilia. E’ la prima volta che presentiamo una vettura per la Formula 1 fuori da casa nostra, da Maranello e dal Mugello e siamo orgogliosi di farlo qui in un luogo simbolico per il nostro Paese, dove e’ nato il tricolore. Siamo orgogliosi di rappresentare l’Italia nel mondo” – ha detto nel corso dell’evento.

La monoposto prende il nome di SF1000, che ha un significato ben preciso. “Nel 2020 Ferrari correrà la sua millesima gara in Formula 1′, nei 70 anni della competizione, in cui la Rossa e’ l’unica Scuderia sempre presente. Nonostante tutti i successi raggiunti in questi anni, ‘la fame di vittoria resta enorme in Ferrari. La competizione e’ forte ma questo ha sempre dato lo stimolo a Ferrari per fare meglio e dare di più”.

Un nuovo combustibile e un miglioramento dell’efficienza del processo di combustione del motore termico, il cuore pulsante della monoposto. Queste sono tra le principali novità tecniche della SF1000 (sigla di progetto 671), la 66/a monoposto realizzata dal Cavallino. Per la stagione 2020, la Power Unit Ferrari 065 ha compiuto un ulteriore passo in avanti nel miglioramento dell’efficienza del processo di combustione del motore termico, grazie a una evoluzione di progetto e un nuovo combustibile. Sviluppati anche il turbocompressore e il sistema di recupero di energia per ottimizzare la prestazione della Power Unit nel suo complesso. Il layout generale è invece più compatto, con la presenza di un telaio a nido d’ape, in fibra di carbonio, con protezione ‘halo’ per l’abitacolo.

PrecedentePasqualin: «La FIGC faccia chiarezza sugli intermediari»
SuccessivoIl Lukaku imprenditore: la sua società in utile nel 2018