Damiano Tommasi, presiente dell'AIC (Photo by Marco Rosi/Getty Images)

“I campionati vanno fermati. Il segnale che le istituzioni sportive danno è pessimo. È pericoloso viaggiare da e per le zone rosse, è pericoloso giocare a calcio, è pericoloso salutarsi. Le squadre oggi stanno purtroppo scendendo in campo per dovere nei confronti di chi non ha il coraggio di decidere che il calcio non può avere deroghe contro il coronavirus”. Così in una nota l’assocalciatori ribadisce la sua posizione in merito all’emergenza coronavirus. “Martedì ci sarà il consiglio federale – conclude l’Aic -, ci aspettiamo una cosa sola, la sospensione dei campionati fino a quando non ci saranno le condizioni per giocare”.

In mattinata, il presidente dell’AssoCalciatori Damiamo Tommasi aveva insistito sulla necessitàd di fermare il campionato, con un tweet in cui spiega di aver “scritto a Giuseppe Conte, Vincenzo Spadafora, Gabriele Gravina, Paolo Dal Pino, Mauro Balata, Francesco Ghirelli”. “Fermare il calcio è l’atto più utile al Paese in questo momento – sottolinea il presidente dell’Aic -. Le squadre da tifare stanno giocando nei nostri ospedali, nei luoghi d’emergenza”.

Parole che hanno portato all’intervento del ministro Spadafora, con conseguente ritardo nel calcio d’inizio di Parma-Spal e minaccia di sciopero dell’AIC. “Contravvenendo alle previsioni contenute nel Decreto, che autorizza lo svolgimento delle gare professionistiche di Serie A TIM a porte chiuse, l’AIC ha chiesto, a pochi minuti dal fischio di inizio, la sospensione del campionato, paventando lo sciopero dei calciatori. Una richiesta che ha messo a serio rischio la tenuta del sistema, già fortemente penalizzato dallo stato di emergenza, minacciando anche il pagamento degli stessi stipendi dei calciatori”, la posizione della Lega Serie A.

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