La decisione della Lega Serie A di far giocare i recuperi della settima giornata del campionato, nonostante l’appello del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, di sospendere le partite previste per oggi, rappresenta un test importante anche per gli operatori della comunicazione (giornalisti, commentatori, operatori tv, tecnici e fotografi) presenti negli stadi nonostante le “porte chiuse” ai tifosi.
Nella giornata di venerdì 6 marzo la Lega di Serie A ha emanato le linee guida da seguire per ridurre al minimo il rischio di contatto tra le persone.
Ecco che cosa prevedono:
- Per gli operatori dell’informazione dovrà essere previsto un ingresso dedicato che non consenta alcuna commistione con i tesserati.
- In Tribuna stampa, tutti giornalisti e i fotografi, accreditati dovranno essere posizionati mantenendo una distanza di almeno 2 metri.
- I soli fotografi ufficiali dei due Club potranno accedere al terreno di gioco.
- Gli altri fotografi eventualmente ammessi dovranno essere previsti alternativamente in tribuna stampa o eventualmente in altro settore dello stadio stabilito dalla Società ospitante, non potendo essere ammessi nella usuale posizione a bordo campo.
- Gli operatori televisivi e i giornalisti delle emittenti titolari dei diritti di trasmissione live nazionale (SKY, DAZN e Radio RAI), un’emittente estera e i club channel ufficiali potranno svolgere le attività previste dai pacchetti a loro assegnati (il calciatore e/o l allenatore dovranno essere dotati di un auricolare “monouso”, mentre l’audio dell’intervistato dovrà essere registrato attraverso un microfono “boom” direzionale).
Le regole per le interviste
Non verranno effettuate interviste ai tesserati all’arrivo pullman e non si terranno la conferenza stampa post partita e le interviste nella mixed zone.

Non verranno effettuate le interviste Mini-flash e Super-flash sul terreno di gioco, né le riprese negli spogliatoi pre e post riscaldamento.
Per evitare la permanenza a lungo in luoghi chiusi di un elevato numero di persone sarebbe opportuno che i giornalisti lavorassero, al termine della gara, dalle postazioni in tribuna stampa.