Lo scontro tra il Milan e Zvonimir Boban ora si sposta verso il tribunale. Dopo l’addio il dirigente croato, infatti, come riporta la Gazzetta dello Sport è pronto ad opporsi alla decisione del club.
La “risoluzione del contratto”, di fatto, è un licenziamento per giusta causa da parte del Milan. Ma Boban, spiega la Gazzetta, ritiene di aver sempre agito nel rispetto dei vincoli contrattuali stabiliti dalla carica, anche nell’intervista contro Gazidis. Tanto che Boban, in alcune dichiarazioni a “Il Giornale”, ha parlato di «intervista legalmente ineccepibile, arrivata dopo tante domande di chiarimenti interni puntualmente ignorati. Non sapevo fossimo in Corea del Nord. Rangnick? A dicembre hanno chiuso con lui. Posso augurargli tutto il bene possibile, ma me lo devono dire, merito di essere informato dell’iniziativa».
Secondo Boban, quindi, l’errore è aver subito l’intromissione di Gazidis in competenze che a lui spettano da contratto e per questo avrebbe motivi validi per vedersi riconosciuta una buonuscita, una questione di principio prima che di soldi, tanto che Boban aspetterà prima di tornare alla Fifa.
Intanto, ieri la presenza isolata di Gazidis a San Siro è sembrata un segnale: al termine della stagione vanno verso l’addio anche Maldini e Massara, rispettivamente diretttore tecnico e direttore sportivo, che già non erano stati presenti a Milanello durante la visita dell’ad né alla rifinitura di sabato a San Siro.