La risk aversion è uno degli elementi fondamentali che caratterizzano i comportamenti degli investitori. Ma che caratterizza anche, in un certo aspetto, il mondo del calcio. C’è chi rischia, va all’attacco e magari ogni tanto stravince oppure si ritrova senza nulla in mano, chi invece è più prudente ma riesce spesso a portare a casa il risultato.
“Se non si parte dallo stabilire in anticipo quale rischio si vuole o si può correre, in campo come con i propri investimenti, si va incontro a una perdita certa”, sostiene Vincenzo Cuscito, Senior Investment Consultant di Moneyfarm.
“Esistono alcuni pregiudizi, i cosiddetti bias cognitivi, che possono influenzare negativamente la capacità di prendere decisioni. Ad esempio l’eccessiva fiducia in sé stessi (overconfidence) e l’avversione alle perdite sono spesso causa di cattive scelte”.
“Ci sono investitori “accecati” dall’overconfidence che si assumono più rischi del necessario, o movimentano il portafoglio troppo spesso, o ancora hanno aspettative troppo elevate. Nel calcio si potrebbe pensare all’approccio zemaniano, del tutti all’attacco. La sua propensione al rischio era altissima, con l’obiettivo di dare spettacolo più che guardare al risultato”.
“Viceversa essere troppo prudenti e conservativi può causare la perdita di opportunità di guadagno, compromettendo così la crescita del proprio capitale rischiando di non riuscire a far fronte nemmeno all’inflazione. Per questo farsi guidare da un consulente indipendente come Moneyfarm è importante per individuare la scelta di investimento più adatta, senza rischiare di cadere in trappole mentali e commettere errori importanti dettati dall’emotività e da situazioni di particolare stress sui mercati”.
Investimenti allenatori Serie A e risk aversion
Nel calcio di oggi c’è chi in parte ha fatto evolvere le idee di Zeman con una propensione al rischio elevata, puntando però sulla solidità: come l’Atalanta di Gasperini, che nel 7-2 contro il Lecce ha tenuto il suo baricentro in possesso palla quasi sulla trequarti campo avversaria, a 57,9 metri secondo i dati della Lega Serie A. Innovazione e attacco che il tecnico sembra aver portato anche nei suoi investimenti: detiene infatti lo 0,88% della Bagheera Spa, holding che a sua volta detiene il 27,47% di Jakala che si occupa di marketing e tecnologia applicati al mondo dell’engagement, fidelizzazione e incentive, e lo 0,4% di Palio Ordinarie Spa, holding che ha il 17,04% della Philogen, società italo-svizzera di biotecnologia. Azioni che valgono, complessivamente, poco più di 300mila euro, considerando il capitale sociale delle due società.
Baricentro particolarmente alto anche per il Milan di Stefano Pioli, tra i 59,4 metri nel derby poi perso contro l’Inter e i 53,34 metri per il match contro la Fiorentina, conclusosi sull’1-1. Il tecnico di Parma, nel campo degli investimenti, ha invece puntato su immobiliare (possiede una quota nella società Immobiliare Mariano) e nel commercio al dettaglio: è infatti consigliere, oltre ad avere una quota del 33%, nella LOB Società a Responsabilità Limitata, attraverso cui (insieme ad alcuni amici) gestisce l’atelier di abbigliamento maschile Rooms Parma.
Nonostante il gioco offensivo, invece, la Lazio di Simone Inzaghi nelle ultime sfide ha visto il suo baricentro medio posizionarsi ben al di sotto della metà campo: 48,34 metri contro il Bologna, 48,94 contro il Genoa, in netto calo dopo i 55,8 metri della partita contro l’Inter. Dal canto suo, il tecnico guarda tra gli investimenti in particolar modo al campo immobiliare: è infatti socio del fratello Filippo, allenatore del Benevento, nella Fil-Sim Sport Srl (insieme al padre Giancarlo e alla madre Marina), attiva appunto nella gestione e compravendita di Immobili.
Moneyfarm è una società di Gestione del risparmio scelta da oltre 40.000 investitori in Europa. Grazie al suo sistema innovativo e altamente tecnologico è stata nominata miglior consulente finanziario indipendente in Italia per quattro anni consecutivi.