La Premier League rischia una violazione del contratto televisivo da 3 miliardi di sterline in questa stagione, se la massima competizione calcistica inglese non dovesse essere portata a termine entro il mese di luglio.
Lo riporta il “Daily Mail”, il quale ha appreso che sulla base dei termini dei contratti firmati con Sky Sports, BT Sport e le emittenti estere, la Premier League si è impegnata a fornire un programma di incontri completo entro il 31 luglio, con il contratto per la stagione successiva che prenderà il via il 1° agosto.
Tutte le squadre devono giocare ancora nove o dieci partite a testa per portare a termine la stagione (38 partite per squadra), una mancanza che potrebbe portare a mancati ricavi per 750 milioni di sterline. Per questo motivo la Premier spinge per concordare un nuovo calendario per la ripartenza della stagione, emergenza Coronavirus permettendo.
Le emittenti al momento non hanno ancora richiesto sconti, dato che la massima serie inglese è stata sospesa solo fino al 4 aprile. Tuttavia, i broadcaster si riservano questa possibilità, considerando i dubbi sul completamento della stagione. In ogni caso, la situazione sarà più chiara quando la UEFA avrà preso una decisione sull’eventuale rinvio di EURO 2020.