Sullo stop della Serie A si muove anche Deloitte. La società di revisione ha stimato i potenziali danni economici per il massimo campionato italiano a partire da un eventuale stop definitivo e fino alla possibilità che questo riesca a concludersi.
Come riporta “La Gazzetta dello Sport”, nel primo caso i milioni “persi” sarebbero 720, ridotti invece a 170 nell’ipotesi in cui si riesca a portare a termine la stagione. A questi vanno aggiunti anche i danni “indiretti” per un totale che può arrivare a superare il miliardo di euro.
La versione definitiva del documento verrà trasmessa alla Federazione e poi al governo. Le società chiedono disposizioni dello Stato per provare ad assorbire il colpo. Misure per rispondere all’emergenza Coronavirus, che non vadano a gravare sulle casse statali, ma attraverso le quali il calcio possa riuscire a sostenersi da solo.
Tra queste – ne abbiamo parlato ieri – anche una proposta di cancellazione del bando pubblicitario imposto alle società di scommesse. Inoltre, potrebbe essere rivista la Legge Melandri sui diritti Tv, che oggi prevede la vendita di pacchetti relativi a un triennio (il prossimo è quello 2021-2024). Un’ idea potrebbe essere rivedere la forbice temporale.
Infine la Legge sugli stadi. Un processo di semplificazione della burocrazia aiuterebbe la costruzione di nuovi impianti, progetto a cui già lavorano diverse società. La Fiorentina è in questo caso in prima linea: il presidente viola Commisso si è già scontrato con le norme che vietano una totale ristrutturazione del Franchi, e con le lunghissime procedure per costruire uno stadio completamente nuovo. Un fronte che con la Fiorentina vede già schierati altri club: Bologna, Napoli, Roma, Cagliari.
Altre proposte riguardano la Legge sul professionismo, datata 1981. Rientra nei suggerimenti inviati dai club quello di istituire un iter legislativo che consenta il taglio degli stipendi dei calciatori in situazioni di forza maggiore. Sistema che in altri paesi è già consentito.