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James Pallotta, presidente della AS Roma (Foto Antonietta Baldassarre / Insidefoto)

L’emergenza Coronavirus ha inevitabilmente fermato la trattativa per il passaggio di proprietà della Roma. Tuttavia, il momentaneo stop forzato non ha spento l’interesse di Dan Friedkin verso il club giallorosso. Il discorso sarà ripreso, anche se le cifre dell’affare saranno riviste al ribasso.

Come riporta “La Gazzetta dello Sport”, gli studi legali statunitensi così come quelli italiani spiegano come la somma di circa 700 milioni inizialmente ipotizzata (la valutazione data alle 12 società che compongono la galassia AS Roma) adesso potrebbe essere abbassata di circa 100 milioni.

In pratica, non si ripartirà da zero, ma ci sarà comunque da lavorare. Da parte sua, Pallotta è pronto ad attendere fino a settembre per portare a termine l’operazione. D’altro canto, Friedkin si muove con cautela, considerando anche le cattive previsioni per l’economia USA a seguito della pandemia.

Intanto, a Houston sono già rimbalzate le notizie legate al nuovo stadio della Roma. Radovan Vitek, l’imprenditore ceco che rileverà i terreni di Tor di Valle, dove dovrebbe sorgere l’impianto, è pronto ad accollarsi i nuovi oneri di urbanizzazione ricalcolati, circa 25 milioni.

Così diventerebbe di fatto partner dei proponenti e aiuterebbe il Comune a sbloccare l’iter, anche se difficilmente prima di maggio si andrà in Aula per il via libera finale.

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