L’emergenza Coronavirus ha mandato inevitabilmente in crisi lo sport, ma anche chi lo racconta. I quotidiani sportivi stanno inevitabilmente soffrendo la situazione. Se le edicole rimangono aperte – seppur meno frequentate – la chiusura dei bar sta pesando parecchio sui giornali.
Inoltre, con lo sport fermo, i quotidiani che lo trattano in via principale hanno dovuto reinventarsi e scegliere un vestito più “generalista”, da una parte approfondendo le conseguenze della pandemia sul business, dall’altra raccontando le esperienze dalla quarantena di calciatori e sportivi vari, di campioni che vivono in altri Paesi e altre storie.
Nonostante i cambi di direzione, le copie vendute sono in calo e la raccolta pubblicitaria è ferma per tutte le case editrici impegnate nel settore. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, sono state previste riduzioni delle tirature nell’ordine del 20%-30%.
Anche i bar valgono parecchio, data l’abitudine degli esercenti di comprare giornali sportivi per intrattenere i clienti. Seppur variando da area ad area geografica e da quotidiano a quotidiano, le serrande abbassate dei bar possono valere dalle 20 mila copie in meno fino alle 100 mila.
Insomma, un duro colpo per la carta stampata, che aggiunge ad un mercato già in crisi un ulteriore motivo di preoccupazione. Una situazione che potrebbe portare a ripensare il giornalismo e il suo business model, in un’epoca nella quale un prodotto come il “quotidiano” appare sempre più superato.