Al momento sono diversi gli eventi sportvi che hanno subito rinvii o addirittura cancellazioni un po’ in tutti gli ambiti e ancora non si sa quando si potrà tornare almeno parzialmente a vivere la nostra quotidianità come un tempo. Ora la priorità deve essere data inevitabilmente all’emergnza Coronavirus, che coinvolge migliaia di persone ormai su scala mondiale.
Anche il ciclismo è completamente fermo, e non potrebbe essere altrimenti per una disciplina che si svolge a stretto contatto tra un atleta e l’altro, uno degli elementi che gli esperti ritengono possa essere fonte di contagio. Non sono state però prese decisioni ufficiali finora in merito a uno degli eventi più attesi, il Tour de France, che è in programma nel pieno della stagione estiva.
A sorpresa, si starebbe pensando a un’ipotesi quasi clamorosa: disputare la corsa a porte chiuse. A lanciare la proposta è stata Roxana Maracineanu, Ministro dello Sport francese. La politica non ha dato grandi certezze, ma non ha escluso l’idea, che non avrebbe precedenti: “Correre il Tour de France 2020 a porte chiuse è una possibilità – ha detto ai microfoni di Radio Bleu -. Tutti gli scenari sono possibili. Siamo in costante contatto con gli organizzatori, anche se ad oggi è probabilmente prematuro fare previsioni”.
A farne le spese saranno certamente tanti appassionati, che potrebbero seguire l’evento esclusivamente davanti alla Tv. “Il modello economico di una corsa come il Tour de France non si basa sugli incassi da biglietteria, ma sui diritti televisivi – ha detto il Ministro -. In questo periodo di confinamento, tutto il mondo sta rispondendo in modo cosciente e responsabile. Tutti hanno capito i benefici di restare a casa e dunque si privilegia lo spettacolo televisivo a quello live. Alla fine non sarebbe così penalizzante seguire il Tour in televisione“.
Al momento la partenza resta quindi fissata per il 27 giugno da Nizza.