Premier League (Photo by Alex Livesey/Getty Images)

Lo stop del calcio europeo sta portando a galla il problema del pagamento dei diritti televisivi da parte degli operatori deputati a trasmettere gli incontri dei diversi campionati. Da un lato i club, che rischiano di perdere una fetta consistente dei ricavi, dall’altro le emittenti, che senza partite puntano a evitare di versare le quote rimanenti per l’acquisto dei diritti televisivi.

In Italia, al momento, la situazione è in fase di stallo. Stando a quanto scrive ItaliaOggi, Sky aspetta che la Lega decida e comunichi quale sarà il futuro del campionato e in base a questo si muoverà.

Le incognite per le società media riguardano proprio questo: se e quando i campionati nazionali bloccati ripartiranno, perché senza le dirette del calcio le emittenti perdono la parte più significativa di programmazione per la maggior parte degli abbonati. Per piattaforme come DAZN, poi, è ancora peggio, dal momento che gli utenti non hanno vincoli e perciò possono sospendere più facilmente e velocemente gli abbonamenti.

La Premier League sembrerebbe più avanti nella ricerca di una soluzione, dal momento che stando al quotidiano “Independent”, il progetto è di fare il test ai giocatori delle squadre e poi metterli in ritiro in hotel isolati per sei settimane e successivamente disputare le partite a porte chiuse ogni tre giorni fra giugno e luglio recuperando così i 92 incontri che restano da giocare.

La mossa potrebbe comunque non essere sufficiente a eliminare le richieste degli operatori televisivi, considerando comunque che 2/3 mesi di programmazione sarebbero persi e il resto degli eventi sarebbe concentrato nei restanti due.

In caso di penale, per la Premier League nel Regno Unito si parla di circa 750 milioni di sterline (843 milioni di euro). Sky e Bt stanno valutando gli appigli legali, con estrema attenzione: il prossimo anno ci sarà una nuova asta dei diritti tv e il pericolo è di agire con mosse che possano pregiudicare i rapporti con la Lega inglese.

In Francia, il gruppo Canal+ di Vivendi ha fatto invece sapere alla Lega francese che non pagherà la tranche di aprile pari a 110 milioni di euro. E lo stesso potrebbe fare BeIn – detentore di una fetta dei diritti televisivi – con la sua parte, 42 milioni di euro.

In Germania non c’è una posizione chiara degli operatori, Sky compreso: nel paese l’sta per la Bundesliga è vicinissima, si terrà il 27 di aprile con assegnazione l’8 maggio. In ogni caso la DFL – Deutsche Fußball Liga oggi deciderà se prolungare il blocco almeno fino al 30 aprile.

Infine, per quanto riguarda la Spagna, i club stanno mettendo in conto la possibilità di perdere il 27% dei diritti tv, nonostante nulla sia ancora ufficiale.

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