Il direttore generale della Fiorentina, Joe Barone, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Dall’emergenza Coronavirus, alla questione stadio e infrastrutture, passando per il Fair Play Finanziario, Barone ha toccato diversi argomenti.
«Provo un dolore incredibile, non solo per Firenze o l’Italia, ma per tutto il mondo. Stiamo vivendo legati a bollettini che annunciano dati drammatici», ha detto a proposito della pandemia che ha colpito il mondo intero.
Un’emergenza verso la quale la Fiorentina si è mossa con la raccolta “Forza e Cuore”, che ha già raccolto più di 700.000 euro: «Sulla generosità della Famiglia Viola non avevamo dubbi. Anche tanti amici americani e la Mediacom di Rocco stanno dando una grande mano».
Il tempo a disposizione in questo periodo, Barone lo utilizza per programmare il futuro, a cominciare da nuovi stadi e infrastrutture: «Dobbiamo proporre al Governo e alle istituzioni del mondo del calcio una serie di rivisitazioni di leggi o concetti che permettano a tutti di arrivare a essere competitivi e di sognare e sperare di poter prima o poi conquistare qualcosa. Un aiuto potrebbe arrivare da una nuova Legge sugli stadi».
«Non stiamo chiedendo soldi a favore degli imprenditori. Chiediamo di poter snellire il percorso. Faccio un esempio – ha detto a proposito dell’esempio del club viola –, il Franchi potrebbe essere la casa della Fiorentina ma dovrebbe essere ricostruito. Si possono rimuovere certi vincoli della Sovrintendenza? Altrimenti il Franchi rischia l’abbandono, come è successo per il Flaminio».
«Realizzare nuovi stadi e nuove infrastrutture è una grande opportunità per le città. Andate a vedere cosa era la zona di Amsterdam prima che venisse costruito l’impianto dell’Ajax. E come è stata rilanciata la zona di Barcellona dove è nato il Camp Nou. Abbiamo bisogno di stadi che vivono 7 giorni su 7. Chi investe dovrà avere una squadra importante o sparirebbero abbonati e presenze», ha aggiunto.
A proposito di una sospensione del Fair Play Finanziario, Barone dice: «Ogni soluzione che permetta ai club di restare in vita e andare avanti andrebbe presa senza indugi. Direi proprio di sì». Poi, a proposito della stagione: «Speriamo che si possa finire perché vorrebbe dire che saremmo tutti in una situazione migliore rispetto a oggi dal punto di vista sanitario. Bisognerà capire fino a quando sarà possibile chiudere la stagione senza compromettere la prossima. Sarebbe importante finire il campionato perché titoli, promozioni e retrocessioni devono uscire dal verdetto del campo. Non credo invece all’ipotesi play-off e play-out. In Lega mai parlato di questo».
Sul taglio degli stipendi, Barone aggiunge: «Anche i calciatori dovranno dare il massimo supporto per aiutare il sistema che è fortemente a rischio. Per non veder sparire diverse società serviranno misure straordinarie per stipendi e anche per tasse e altri vincoli finanziari. Non necessariamente dovremo contrapporre società e calciatori».
Tuttavia, la Fiorentina è in mani sicure: «Grazie a Rocco e a Mediacom siamo nella condizione di poter affrontare con più serenità questo momento. In futuro con lo stadio e il centro sportivo saremo ancora più solidi. Il sistema non può reggersi solo sui diritti tv e la compravendita di calciatori, servono nuove fonti di ricavi stabili».