(Foto Giuseppe Celeste / Insidefoto)

Dopo le dure parole di ieri, il vicepresidente dell’Aic, l’avvocato Umberto Calcagno è tornato sulla proposta della Lega di Serie A di tagliare del 33% gli stipendi dei calciatori.

Dopo i duri toni con cui il vicepresidente ieri ha bocciato la proposta definendola “vergognosa e irricevibile”, oggi è tornato sul tema riformulando e definendo la decisione dei club di Serie: “Una provocazione”.

Calcagno ha parlato per il sito Calciomercato.it: “L’assemblea di Lega non ha alcun potere giuridico sulle contrattazioni, che sono già in atto tra i club e i singoli calciatori. L’intento è quello di mettere in cattiva luce i calciatori, ma gli unici a fare una brutta figura in questa situazione sono proprio i presidenti. La provocazione mira palesemente a scaricare solo sui calciatori gli eventuali danni del sistema, in attesa di capire se si potrà tornare a giocare oppure no. L’unica parte che ha valore giuridico della nota dei club è l’ultima, quella in cui si dice che le società dovranno negoziare le modifiche contrattuali con i singoli giocatori. Mi pare che si chieda solo a quest’ultimi di fare la loro parte, quella degli altri mi sfugge”.

Per quanto riguarda le singole contrattazioni tra i club e i calciatori, il vicepresidente dell’AIC ha detto: “Spero che si continui a dialogare, come già stava avvenendo squadra per squadra”.

Sul tema, nella giornata di ieri, ha voluto dire la sua anche Damiano Tommasi: “Se le societa’ di serie A si devono trovare in assemblea per dire che non pagheranno gli stipendi, quando in realta’ a tu per tu con i giocatori i singoli club stanno cercando accordi di buon senso, è molto preoccupante”, ha detto all’ANSA.

“Come ha detto Messi, non riesco a capire la logica imprenditoriale alla base di questo comportamento: mettere in cattiva luce i giocatori, principali protagonisti dello spettacolo, quando tutti o quasi stanno già discutendo con i club come uscire insieme da questa crisi. Mi pare una follia”.

Il suo vice ha concluso il suo intervento dando alcuni spunti per eventuali sviluppi : “È chiaro che, se l’atteggiamento di qualche presidente dovesse essere irrispettoso verso i propri giocatori, non è da escludere che si possa arrivare a contenziosi sul dovuto o sul non dovuto. C’è anche la prospettiva, per qualche giocatore, di mettere in mora la società e svincolarsi. In questo momento deve esserci la collaborazione da parte di tutti per arrivare ad una giusta soluzione”.

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