Arsenal maglia 2020 2021
(Photo by Julian Finney/Getty Images)

Attraverso una nota pubblicata sul proprio sito internet, l’Arsenal ha voluto comunicare gli ultimi aggiornamenti sul club, in relazione all’emergenza Coronavirus. I Gunners hanno parlato della situazione finanziaria, dei propri giocatori e si sono inoltre rivolti ai tifosi.

«I nostri proprietari, Kroenke, Sports & Entertainment, sono totalmente impegnati a supportare l’Arsenal in questo momento difficile», chiarisce il comunicato.

«Stiamo anche controllando attentamente i nostri costi. Abbiamo bloccato la maggior parte delle spese in conto capitale e le nostre spese operative sono rigorosamente controllate. All’inizio di questo mese, il nostro team esecutivo si è offerto volontario di rinunciare a più di un terzo dei propri guadagni nei prossimi 12 mesi».

I dirigenti hanno dunque deciso di rinunciare a una fetta importante del proprio salario. A proposito dei dipendenti, l’Arsenal ha poi chiarito che «non stiamo prendendo in considerazione licenziamenti e siamo completamente concentrati sulla protezione di benessere, lavoro e stipendi. Tutti i nostri dipendenti ricevono i loro stipendi completi e prevediamo di continuare. Al momento non intendiamo utilizzare il programma di sostegno del governo».

«Oltre ai nostri dipendenti, stiamo estendendo il nostro impegno a pagare i lavoratori occasionali da fine aprile a fine maggio. Per i nostri lavoratori occasionali, questo significa che saranno pagati per tutte e quattro le partite della Premier League che sono state posticipate e saranno pagati nuovamente se dovessero lavorare a queste partite una volta riorganizzate», spiega il club.

Infine, a proposito dei calciatori, l’Arsenal aggiunge che «negli ultimi 10 giorni abbiamo discusso con loro sulle potenziali sfide finanziarie future e su come stiamo pianificando. Sono in corso conversazioni produttive su come i nostri giocatori potrebbero supportare la squadra in modo appropriato. Non abbiamo e non faremo alcun commento in merito fino a quando queste discussioni private non saranno concluse».

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