Karl-Heinz Rummenigge (Photo by Alexander Hassenstein/Bongarts/Getty Images)
Karl-Heinz Rummenigge (Photo by Alexander Hassenstein/Bongarts/Getty Images)

Il presidente del Bayern Monaco, Karl-Heinz Rummenigge, ha rilasciato un’intervista a Il Corriere della Sera, nella quale ha parlato dell’emergenza Coronavirus e del modo in cui il calcio tedesco sta affrontando la situazione.

«Soffre e aspetta, come tutto il mondo calcistico. Da una settimana abbiamo almeno il permesso di fare allenamento in piccoli gruppi di 4-5 giocatori, dopo le sessioni in teleconferenza che sono state utili per rimettere in forma i ragazzi: quando sono arrivati al centro sportivo e hanno interagito di persona, il loro umore è migliorato molto», ha esordito.

I piccoli gruppi funzionano «molto bene, perché come Lega abbiamo istituto una task force medica, che è in contatto quotidiano con la politica e controlla che tutto si svolga in modo regolare. Due volte a settimana vengono a fare il tampone ai calciatori», ha sottolineato Rummenigge.

Sulle ipotesi di scegliere sedi specifiche per ultimare i tornei, il presidente del Bayern spiega: «Altrove la situazione è molto più pesante che in Germania. Qui la situazione del virus non è controllata al 100% ovviamente, ma ho la sensazione che lo sia un po’ di più rispetto ad altri Paesi. Ognuno deve valutare la propria situazione e trovare soluzioni con la politica, che alla fine è quella che decide se e quando ricominciare».

Sulle spese future del mondo del pallone: «Ciò che conta adesso è finire la stagione. Una volta terminata abbiamo tutti la speranza che esca il sole, dopo una pioggia così grande. Credo che il mercato soffrirà, perché tutti quanti abbiamo speso sempre di più negli ultimi vent’ anni, per i cartellini e i salari e questo sarà condizionato in modo abbastanza pesante. È il momento della liquidità. E chi ha liquidi sarà molto prudente».

Sull’importanza di finire la stagione per la UEFA: «La UEFA ha dimostrato sensibilità, stabilendo che prima vanno finiti i tornei nazionali. E poi speriamo tutti che si possano terminare Champions e Europa League in modo accettabile, perché ci sono danni sportivi ed economici. Dobbiamo trovare una soluzione per chiudere questa stagione sportiva».

Tra le idee, quella di protrarre la stagione fino a ottobre-novembre: «Bisogna aspettare, per avere un quadro più chiaro di quello attuale. Nessuno oggi può dire quando sarà conclusa la stagione, come viene condizionato il calcio, e tutta la nostra vita. Aspettiamo che tutto sia finito e poi discutiamo in modo più chiaro. Questo è il mio consiglio».

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