«All’Inter abbiamo avuto una settimana libera per Natale. Al ritorno 23 di noi su 25 erano malati», ha detto Romelu Lukaku durante una diretta Instagram con la giornalista Katrin Kerkhofs, moglie dell’attaccante del Napoli Dries Mertens. «Abbiamo giocato contro il Cagliari e il nostro difensore Skriniar ha dovuto lasciare il campo. È quasi svenuto. Tutti tossivano, avevano la febbre. Anch’io ho sentito vampate di calore. Non abbiamo fatto test per il Covid 19, non sappiamo se eravamo positivi». Con queste parole l’attaccante belga ha lasciato intendere poca attenzione da parte del club nel garantire la salute dei giocatori.
L’Inter, rispettosa dei protocolli sull’uso dei tamponi, non ha sottoposto i propri giocatori a quel tipo di test, riservato a chi ha sintomi, nemmeno dopo che la squadra l’8 marzo scorso ha incontrato la Juve, in cui diversi giocatori sono poi risultati malati, come sottolineato da La Repubblica.
Ieri sera il belga ha chiesto scusa alla società, e implicitamente al medico sociale Piero Volpi, lui sì contagiato dal coronavirus, ricoverato a fine marzo e poi dimesso. Scuse accettate dal club, senza la multa prevista dal codice etico.
Lukaku nell’intervista social ha anche parlato del momento che sta vivendo insieme ai suoi compagni, in attesa di capire se e quando si riprenderà a giocare: “Ora sono tornato a Milano. Ci è stato concesso di tornare a casa per un po’ di tempo, ma siamo stati rapidamente richiamati indietro perché il campionato potrebbe ripartire. Eravamo sotto shock per il fatto di dovere tornare, temevamo di dover affrontare altre due settimane di quarantena”
“Se temo il virus? Mia mamma ha il diabete. Questo è il mio più grande choc. E’ la mia migliore amica. Ogni quattro ore chiamo per sapere se ha bisogno di qualcosa” ha proseguito il numero 9 nerazzurro, che poi ha concluso parlando della distanza con i famigliari: “Mi manca mio figlio Romeo. Il piano era di riportare la famiglia qui in Italia per l’epidemia, ho due appartamenti, ma ovviamente ora per loro non è il momento di tornare”.
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Ma per quale motivo deve essere deferita