Cosimo Sibilia, presidente della LND e vicepresidente vicario della FIGC, ha parlato a Radio Punto Nuovo dell’impatto del Coronavirus sul mondo del calcio, a partire dai dilettanti, la cui stagione rischia più delle altre di chiudersi in anticipo.
«Adesso dobbiamo fare il punto della situazione su ciò che è accaduto ieri con il ministro Spadafora. Stiamo discutendo per capire quando iniziare gli allenamenti, ma la discussione verte anche su quando ci sarà la ripresa dei tornei. Abbiamo parlato del documento sanitario riguardante la Serie A: è molto restrittivo, difficile da applicare nelle categorie professionistiche più basse», ha esordito.
«Il ministro ha detto che i dilettanti non vanno presi in considerazione, ma i numeri sono importanti: ha detto che hanno necessità di valutarli e che tra qualche giorno ci avrebbero fatto sapere con un eventuale nuovo protocollo attuabile da noi della LND. Siamo in trepidante attesa di avere qualche notizia sulla conclusione dei campionati, anche di Eccellenza. Fin quando ci sarà anche l’ultima possibilità di giocare, cercherò di ottenerla», ha aggiunto Sibilia.
«I tempi li detta il Coronavirus – ha proseguito il presidente della LND –, non possiamo ipotizzare quello che accadrà tra 20 giorni. Le categorie minori sono lo specchio del Paese: quando riprenderanno tutti, vorrà dire che l’Italia ha superato il problema. Il calcio non è solo un movimento sportivo, ma è anche aggregazione, vorremmo sottolineare questo. L’aiuto vero deve provenire dal Governo».
Sulla possibilità che il calcio non riprenda: «E’ un problema che non ci siamo ancora posti. Posso dire che ci sarà un tavolo con ogni presidente e toccherà a me farne una sintesi. La LND è per la ripresa dei campionati, con le dovute precauzioni e le massime misure di sicurezza sanitarie. Ieri il professore Zeppilli e gli altri professionisti ci hanno detto, come era ovvio, che il rischio zero non esiste. Oppure si deve aspettare il vaccino e poi ricominciare, ma in tal caso passerebbe un anno».
Infine, sulla Serie A: «La Serie A nel momento in cui fa un documento unanime non chiede solo la data d’inizio degli allenamenti, ma anche quando si ricomincia a giocare. 4-11-18 vanno bene per la ripresa degli allenamenti, ma la questione determinante è quando cominciare a scendere in campo. La Serie A deve ricominciare a giocare anche perché deve vendere un prodotto, quindi aiutare l’economia. Riprendere ad inizio giugno? E’ un’ipotesi vicino alla realtà».
Sibilia conclude sulla possibilità che la LND riceva più soldi: «E’ uno dei motivi per cui la Serie A sta discutendo. Dobbiamo avere questo aiuto perché adesso ne abbiamo necessità. Ho chiesto che la legge Melandri, che dà fondi alla Federcalcio, possano andare anche in parte sull’attività di base dilettante: sarebbe un segnale».