Giulini ripartenza Serie A
Tommaso Giulini, presidente del Cagliari (Photo by Enrico Locci/Getty Images)

Non ci sono ancora certezze sulla possibile ripartenza del calcio, ma chi è favorevole all’idea ritiene sia importante muoversi in tempi brevi anche per motivi economici. A esprimere senza mezzi termini in questi giorni la propria posizione c’è stata la Lazio, ma anche in casa Cagliari, seppure con toni più moderati, l’idea sarebbe la stessa, anche se si dovrà agire con la massima cautela, come ci ha tenuto a precisare il presidente Tommaso Giulini.

“L’unità della Lega nel voler ripartire nasce dalla necessità di maggiore professionalità nella gestione del momento – ha detto ai microfoni del Corriere dello Sport -. È infatti inaccettabile la strumentalizzazione di due bozze di documenti tecnici allo scopo di definire le posizioni delle società rispetto alla ripresa. Serviva una posizione chiara. Io guardo in casa mia. Noi siamo favorevoli alla ripresa, ma a certe condizioni. Ritengo che non sia opportuno riprendere gli allenamenti, con protocolli complessi e onerosi come quelli finora ipotizzati, se non vengono chiarite determinate questioni. Diciamo quattro. Innanzitutto la certezza di riprendere il campionato con date, luoghi e modalità definite. E’ già un passo avanti aver individuato la data limite oltre la quale questo campionato non potrà scollinare cioè domenica 2 agosto. Oltre quella si dovrà cristallizzare la classifica che sarà così come la vedete oggi, ovvero se non si tornasse ad allenarsi entro il 18 maggio sarebbe praticamente come chiudere il campionato”.

Se si tornerà in campo in tempi brevi si dovranno valutare con attenzione anche le tempistiche per la prossima stagione. I giocatori, infatti, avranno inevitabilmente bisogno di un periodo di riposo, ma anche su questo il patron del club sardo ha le idee chiare: “n caso di conclusione della Serie A il 2 agosto, con le coppe europee che si chiuderanno il 29 agosto, immagino che la nuova stagione non riprenderà prima di fine settembre e di conseguenza vedo difficile trovare le date per giocare la A a 22 squadre”.

Tra gli aspetti da prendere in considerazione c’è anche la situazione relativa ai giocatori in prestito, il cui accordo scadrebbe il prossimo 30 giugno. E il Cagliari è pienamente coinvolto avendo uno dei giocatori più rappresentativi: Radja Nainggolan. Ma Giulini ritiene che il problema possa essere facilmente risolto, a condizione che ci sia chiarezza per tutti: “E’ indispensabile il prolungamento dei prestiti e dei contratti in scadenza il 30 giugno fino al nuovo termine della stagione. Sono certo che per uomini come Radja Nainggolan non ci sarebbero problemi, continuerebbero comunque a dare il 100% per il Cagliari fino all’ultimo minuto dell’ultima gara. Chi non lo farà, rimarrà a guardare“.

Giocare in sicurezza per tutelare la salute di tutti sarà però un aspetto che non può che stare a cuore alle società: “erve un regolamento chiaro e inappellabile in caso di eventuali contagi all’interno di una o più squadre. O peggio, in caso di nuovo lockdown. In circostanze simili il campionato andrebbe decretato concluso e la classifica cristallizzata a quel momento. “Se la Figc dovesse chiedere a tutte le società di regalare dei tamponi, il Cagliari Calcio lo farà con piacere“.

C’è un unico rimpianto in questo momento che Giulini non può non notare: “Peccato che in ogni caso sarà un calcio a porte chiuse, ma per tutti quanti potrebbe essere un modo per riaccendere la passione e le emozioni” – ha concluso.

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