Prosegue lo scontro legale tra Sinisa Mihajlovic e lo Sporting Lisbona per una questione che risale al giugno 2018. Il 18 giugno l’attuale tecnico del Bologna firmò col club portoghese un contratto triennale che venne rescisso dopo soli 9 giorni dai vertici dello Sporting. Una decisione giustificata con il mancato superamento del periodo di 15 giorni di prova da parte dell’allenatore.
Mihajlovic fece ricorso nell’agosto 2018 al TAS (Tribunale Arbitrale dello Sport) chiedendo il rispetto del contratto che il tribunale ha accolto il 28 novembre scorso, costringendo il club lusitano al pagamento del lodo a favore del tecnico. Ad oggi lo Sporting Lisbona ha coperto la spesa per il 70% dell’importo, come riporta la Gazzetta dello Sport.
Ieri Mihajlovic al riguardo ha rilasciato alcune dichiarazioni tramite una nota pubblicata dallo studio legale che lo assiste: «Lo Sporting Lisbona ad oggi non ha eseguito il pagamento a me dovuto. Dall’inizio dell’ anno, quando il club ha riconosciuto per la prima volta il debito, non ha fatto altro che tentare di ritardare il pagamento. Nei mesi scorsi il club ha avanzato numerose proposte transattive, ma quando è diventato chiaro che tutto ciò era solo volto a ritardare il pagamento, ho deciso di coinvolgere la UEFA. Solo allora lo Sporting ha eseguito un pagamento parziale. Tale comportamento è inaccettabile e se sarò costretto a ricorrere nuovamente alla UEFA per ottenere l’intero importo, andrò fino in fondo anche se vorrà dire richiedere l’esclusione dello Sporting dalle competizioni UEFA».